Lady Diana, il mito sopravvive a 20 anni dalla morte. In visita ufficiale alla Casa Bianca
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Ecco perché in America resiste il mito di Lady Diana

A 20 anni dalla morte gli americani ancora sono affascinati dalla Principessa del popolo

Stile alla Jackie Kennedy, grazia alla Grace Kelly e favola alla Cenerentola. Sono questi i tre ingredienti alla base della suggestione che ancora oggi, a 20 anni dalla sua morte, Lady Diana suscita negli americani.

Un mito intramontabile

Pare che oltreoceano sia stata accolta con un raro entusiasmo la notizia di un nuovo documentario su Lady D i cui diritti sono stati acquisiti da HBO.

Anche NBC ha rivelato che Dateline del prossimo venerdì sarà dedicato alla messa in onda di un documentario di due ore su vita, morte e misteri circa la figura della Principessa del popolo scomparsa nell'agosto del 1997 in seguito a un incidente nel Tunnel dell'Almà a Parigi.

Più popolare di Trump

Secondo un recente sondaggio ancora oggi in America la popolarità di Diana Spencer sfiora il 70% e, come fa notare Newsweek che riporta i dati, sono percentuali che Donald Trump non si sogna neppure. Trump stesso, quando Diana divorziò da Carlo, pare avesse in mente di conquistare la Principessa che considerava donna affascinante e carismatica.

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A spiegare da dove nasca la fascinazione subita dagli americani nei confronti della sfortunata principessa moglie di Carlo e madre del futuro re William è stata Arianne Chernock, storica della monarchia inglese all'Università di Boston.

I fattori D

Chernock ricorda come il matrimonio tra Diana e Carlo nel 1981 sia stato seguito, negli States, da 17 milioni di persone mentre l'87% degli americani è stato incollato davanti alla tele che trasmetteva in mondovisione i funerali di Diana nel 1997.

Quel che è sempre piaciuto del carattere di Diana dall'altra parte dell'Atlantico è stata la sua capacità di mostrare la propria umanità, le proprie debolezze e paure.

"Penso - ha detto la ricercatrice Usa - che fosse un vero punto di contatto, un modo molto accessibile di pensare alla famiglia reale. Era molto umana; ha esposto le sue debolezze e gli americani, con la nostra cultura confessionale, gravitano intorno a questo".

Voglia di favola

In Usa piaceva l'idea della favola, dell'happy end, della borghese che incontra il principe azzurro sul modello di Cenerentola. "Gli americani - ha aggiunto la Chernock - al suo matrimonio erano affascinati dall'aspetto della fiaba della storia con Carlo. E poi, naturalmente, la tragedia di quella fiaba e in lei, in qualche modo, hanno visto l'impegno americano nell'essere sinceri e nel mettere in discussione le tradizioni e le etichette".

Aveva, come Grace Kelly, un po' della stella del cinema e un po' della Cenerentola come quando, ospite alla Casa Bianca, durante il mandato Reagan aveva ballato con John Travolta stravolgendo l'etichetta e sembrando sul set di una pellicola hollywoodiana.

Ricordava Jackie Kennedy per quella sua allergia ai momenti formali eper gli sguardi distratti ma pieni di stile strappati in occasione degli impegni ufficiali, durante i viaggi di Stato o i red carpet.

In America i soli degni eredi di tale potenza comunicativa sono i figli di Lady D, William e Harry che da lei hanno preso umanità e spontaneità e quell'innato istinto ad essere dalla parte del popolo che solo Diana sapeva avere e con il quale ha conquistato il mondo intero.

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Barbara Massaro