Snowden trova "asilo" tra slip e reggiseni
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Snowden trova "asilo" tra slip e reggiseni

La talpa del Datagate, rifugiato nell'aeroporto di Mosca, diventa suo malgrado testimonial di un'azienda di biancheria intima - Tutto sul Datagate

Dai segreti più inconfessabili alla biancheria intima il passo è breve. Così deve aver pensato una nota marca di biancheria intima tedesca, che ha pensato bene di sfruttare il clamore intorno al cosiddetto "Datagate" per farsi pubblicità. Ecco allora che Edward Snowden, la talpa per antonomasia, ricercatissima dagli Usa per aver rivelato parte dei segreti e dell'attività della National Secury Agency americana, ha finito per diventare - suo malgrado - testimonial di slip e reggiseni super sexy.

"Caro Edward Snowden, c'è ancora molto da scoprire" recita lo slogan della campagna pubblicitaria della Blush Lingerie , azienda tedesca specializzata appunto nella produzione di indumenti intimi. Insomma, la marca di biancheria sembra strizzare l'occhiolino al ricercato numero 1 del momento, quasi a volergli offrire quell'asilo politico che molti Stati gli stanno rifiutando. Come se non bastasse, però, la Blush ha pensato di rivolgersi anche alla NSA. Ecco allora che in un altro cartellone pubblicitaro campeggia la stessa modella che, sfoggiando un completino semitrasparente, è affiancata da un messaggio dello stesso tono: "Cara NSA (gli intimi) non spiarli, comprali!", con un evidente gioco di sottintesi e allusioni agli indumenti intimi (o ai segreti carpiti dalla NSA alle ambasciate di mezzo mondo?).

Tra gli altri slogan della Blush Berlin anche un altro rivolto a Snowden: "Caro Snowden, abbi cura di te! Noi siamo con te!". La campagna pubblicitaria non poteva passare inosservata, nè alla stampa straniera , nè agli utenti di Facebook, che hanno preso d'assalto la pagina ufficiale dell'azienda tedesca . Di certo la Blush Berliin non è la prima azienda che sfrutta polemiche o notizie di grande clamore per farsi pubblicità. In passato la stessa marca tedesca di intimo aveva realizzato uno spot , con una modella che girava per le strade di Mosca in indumenti intimi, mostrando un cartello con scritto "Free Pussy Riot", ovvero il gruppo rock finito in carcere per le forti constazioni al presidente ed ex premier russo Putin.

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Eleonora Lorusso