E' morto "Il Dickens di Detroit"
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E' morto "Il Dickens di Detroit"

Elmore Leonard aveva 87 anni ed era un genio eclettico, uno dei più grandi cantori dell'America contemporanea

Rappresentava l’America. L’America della Seconda Guerra Mondiale, che aveva combattuto nel Pacifico. L’America virile, l’America della frontiera. L’America di Detroit, la città in cui viveva, fra alienazione e archeologia industriale, oggi quasi una città fantasma, con un cuore pulsante al ritmo del rap, il centro costituito da una zona di casinò dove tentano la sorte i più miserabili della terra e il resto del corpo circondato da casette con giardini e bandiere a stelle e strisce. Proprio in quei sobborghi si è spento oggi, a 87 anni, Elmore Leonard, dopo l’ictus che l’aveva costretto in ospedale dal 29 luglio scorso.

Elmore Leonard era un americano, come ci piace immaginarli da qua. E rappresentava, naturalmente, più di ogni altra cosa, l’America di Hollywood, la fabbrica dei sogni che ha contribuito a far marciare a pieno regime.

Sceneggiatore, scrittore, produttore, estremamente prolifico, fra suoi lavori più noti, diventati film ricordiamo Quel treno per Yuma, Hombre, Get Shorty, Out of Sight, Be Cool.

Dialoghista superbo, la sua scrittura secca, fondamenta di una narrazione ellittica, ospitava bari e truffatori a un passo dalla farsa. Fra gli autori più popolari della letteratura americana contemporanea, dopo decine di racconti western pubblicati in riviste, convertitosi al crime novel, raggiunse il successo nel 1985 con il romanzo dall’emblematico titolo Casinò.

A me è caro soprattutto per Jackie Brown. Forse il film meno riuscito di Tarantino (ma esistono molti pareri discordi). Quel clima, così profondamente letterario, che emerge anche nella pellicola, evidenzia la commistione tra il lavoro di romanziere e quello dello sceneggiatore che lavora per immagini, capace di influenzare perfino Tarantino. Indimenticabile l’interpretazione di De Niro, ex galeotto fiaccato dalla vita, nella girandola di avvenimenti del film ritroviamo tutto il piacere di immaginarci malavitosi nei dialoghi serrati e nei fraintendimenti e tradimenti tra i personaggi.

Capace di raccontare la realtà sociale carica di contraddizioni dei cercatori d’avventura e fortuna Elmore Leonard, lanciato da Stephen King, che promosse fortemente Casinò, era molto amato da altri grandi della letteratura, come Saul Bellow e Martin Amis, che non a caso lo definì il Dickens di Detroit.

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Marco Cubeddu

Nato a Genova nel 1987, vive a Roma, è caporedattore di Nuovi Argomenti e ha pubblicato i romanzi Con una bomba a mano sul cuore (Mondadori 2013) e Pornokiller (Mondadori 2015). Credits foto: Giulia Ferrando

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