La disfida dei talk: Floris, il secchione, vs Giannini, il belloccio
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La disfida dei talk: Floris, il secchione, vs Giannini, il belloccio

Fenomenologia dei due programmi politici fotocopia. E dei rispettivi conduttori gemelli

Lasciatevi avvolgere dal clima e rassicurante, quel sentimento post cena che, col cielo finalmente di nuovo scuro la sera, spinge sui divani, lasciate che a uscire siano solo i giovanotti zuzzurelloni, e noialtri a casa, a levarci la voglia di minestra e talk politici. Cosa guardare? Lasciamo perdere i nomi delle trasmissioni, guardiamo Floris o Giannini?

A prima vista, due splendidi quarantenni che, se ignorassimo le loro biografie e spegnessimo l’audio per non geografizzarne l’accento, potrebbero essere stati due compagni di scuola al liceo.

Uno, Giovanni Floris, era quello secchione. Quello saccente che ha dovuto diventare simpatico per provare a rimorchiare le ragazze e ora ci ha preso gusto.

L’altro, Massimo Giannini, il belloccio che passava le interrogazioni grazie al sorriso, l’aria da bravo ragazzo che “sotto sotto ci sa fare” che irretisce professoresse e compagne di classe.

Entrambi tentano la carta dell’autorevolezza professionale, con la sua brava dose di leggerezza, per dare credibilità alla loro mission di scudisciare il Paese per il bene del Paese.

Floris, tutto ritmi veloci e sorrisi suadenti si scontra con la minorità di La7 rispetto a mamma Rai picchiandosi coi microfoni che funzionano male ma restando fedele a se stesso.

Giannini, da onnipresente ospite ciarliero si è fatto conduttore tremolante, mostra diverse incertezze davanti alla telecamera, si fa scudo col “mestiere”, rendendo tutto un po’ più barboso di quanto vorrebbe senza riuscire comunque a evitare il graffio di Brunetta: "Non è cambiato nulla... E' uno studio di sinistra... Lei è peggio di Floris".

Tra i tentativi di modernizzazione del vecchio Ballarò la sketchcom politica presentata come House of cards con le vongole (poveri noi, ma che abbiamo fatto di male?), Il candidato

Uno o l’altro, sono davvero l’ideale per sonnecchiare, provate per credere.

Unico inconveniente, sognerete numeri e statistiche sballate, sindacalisti che politicheggiano e politici che sindacaleggiano, salagabula magicabula bibidibobidi alé.

Il vantaggio dello sdoppiamento Ballaroesco è che se il vostro partner, mentre voi ronfate della grossa, farà zapping, non ve ne accorgerete neanche, avviluppati nello stesso medesimo incubo televisivo da cui sembra impossibile svegliarci.

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Marco Cubeddu

Nato a Genova nel 1987, vive a Roma, è caporedattore di Nuovi Argomenti e ha pubblicato i romanzi Con una bomba a mano sul cuore (Mondadori 2013) e Pornokiller (Mondadori 2015). Credits foto: Giulia Ferrando

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