La vita vera che va oltre la cronaca

..ammetto che mercoledì ho avuto un brivido in onda. Anzi, fuori onda. E stavolta non c’entravano cambi di scaletta o collegamenti saltati all’ultimo minuto per questioni tecniche. Ho avuto un brivido lungo un’intera edizione per Marcello Di Finizio. L’imprenditore …Leggi tutto

..ammetto che mercoledì ho avuto un brivido in onda. Anzi, fuori onda.

E stavolta non c’entravano cambi di scaletta o collegamenti saltati all’ultimo minuto per questioni tecniche. Ho avuto un brivido lungo un’intera edizione per Marcello Di Finizio. L’imprenditore triestino che ora sappiamo sano e salvo, dopo aver protestato aggrappato al tetto di un lucernario della cupola di San Pietro. Parliamo di una altezza di oltre 130 metri.

Bene, alle edizione delle 12.25 abbiamo lasciato aperta, come si dice in gergo, la diretta sul cupolone. In soldoni, per tutta l’edizione del tg avevo dietro alle mie spalle, a me sempre visibile, quel puntino dinoccolato nella magnificenza di San Pietro. L’ho visto oscillare. Parlare al telefono, agitare le mani e le braccia mentre comunicava con i suoi referenti, spiegando le sue richieste. Per tutta la durata dell’edizione, vedevo con la coda dell’occhio un omino con tutta la sua immensa disperazione a 130 metri di altezza.

La gente in piazza guardava in alto, li vedevo tutti a naso in su come a guardare le stelle, ma a quella distanza i turisti non potevano cogliere il tormento di di Finizio, che avvolto solo dalla sua convinzione a dai suoi striscioni se ne stava lì a guardare il vuoto. Io avevo la telecamera che puntava stretta stretta su di lui. Ad un certo punto qualcuno tra i vigili del fuoco gli ha calato un contenitore nero dall’alto… Un cavo scendeva perpendicolare a lui. Si è avvicinato a Finizio, ma per le più banali leggi della fisica, il contenitore poteva arrivare solo a filo con la piccola tettoia che lo teneva sospeso. Lui si è dovuto sporgere. Ha spostato i piedi al limite di quella base di cemento, un centimetro in più e ci sarebbe stato il vuoto.

Ecco. Sono stati dieci secondi interminabili. Nel bel mezzo del tg. Li’ mi sono resa conto che in diretta avrei potuto assistere e dovuto raccontare, una morte live.

Ho pregato per lui che nulla andasse storto. E così è stato. Finizio è tornato al centro del lucernario e ha ricominciato ad agitare mani e testa. Il tg è finito. La cronaca può aspettare.

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Stefania Cavallaro

Classe 1975, (felicemente) sposata, (felicemente) mamma, (felicemente) vice caporedattore a Studio Aperto, il tg di Italia Uno. A parte la conduzione del tg delle 12.25, ormai un appuntamento fisso ogni due settimane, per il resto mi occupo davvero di tutto, politica, esteri, cronaca e costume. Curiosa, tecnologica, amante del lusso e del cinema. Mi diverto  a raccontare quel che gli altri vedono da fuori, come un mondo luccicante e complicato, così come io ho il privilegio di viverlo da dentro. Tutta un'altra storia.

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