Dating online, dalla Rete al tribunale: matrimonio addio?
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Dating online, dalla Rete al tribunale: matrimonio addio?

Negli USA sono in aumento i casi di divorzio le cui ragioni nascono da un uso poco trasparente dei siti d'incontro

Dating online non fa necessariamente rima con sincerità. Che detto in altra maniera significa: i siti d'incontro sono pieni di potenziali Pinocchio. C'è chi diventa più alto, chi più giovane, chi assicura di parlare fluentemente quattro lingue. E poi c'è chi giura di essere single, quando invece, almeno per lo Stato, risulta essere sposato.

La madre di tutte le bugie pare essere particolarmente diffusa tra i maschietti che, come dimostrano diverse ricerche, sono più inclini delle donne a mentire sul proprio stato civile. Anche se in realtà la menzogna nasconde spesso una mezza verità: nel mare di cyber-bugiardi patologici, si celano infatti uomini il cui rapporto matrimoniale è effettivamente in crisi, se non addirittura sul viale del tramonto. Ma, nonostante le variabili, spacciarsi impropriamente per un cuore solitario può comunque portare a delle sonore batoste.

Secondo un recente sondaggio condotto dalla American Academy of Matrimonial Lawyers (AAML), il 59% degli avvocati intervistati ha ammesso che negli ultimi tre anni si è registrato un aumento delle cause di divorzio legate a un uso improprio dei siti di dating (in particolare Match.com). E, nel 57% degli atti processuali, a finire sotto la lente d'ingrandimento del giudice è il profilo virtuale di uno dei due coniugi, che, incurante della promessa di amore eterno, si dichiara pronto a una nuova avventura sentimentale.

In un articolo apparso pochi giorni fa sull'Huffington Post, il presidente dell'AAML Alton Abramowitz sottolinea come la 'scappatella' via Internet possa pesare come un macigno soprattutto quando di mezzo c' è la custodia dei figli. Ecco perché, anche quando la separazione è un fatto conclamato, Abramowitz consiglia ai clienti "di stare lontani dai siti di dating fino a quando l'iter di divorzio non è del tutto concluso".

Se a questo punto state tirando un sospiro di sollievo, dato che appartenete a quella schiera di internauti che in nei siti di dating tende ad alleggerirsi al massimo di qualche chilo, aspettate a cantare vittoria. Nella ragnatela dei finti-single, afferma Abramowitz, potrebbe cadere chiunque. Con tutti i rischi del caso, tra cui la non recondita possibilità che, dopo aver risposto a un innocente post, "vi tocchi finire davanti a un tribunale in veste di testimone, per certificare il comportamento adultero di uno dei due coniugi". Insomma, non proprio il massimo della vita, soprattutto se la vostra intenzione era solo quella di appagare un'impellente voglia di "coccole".

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Davide Decaroli