Da Redford a Bardem, quando l'uomo è icona di stile
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Da Redford a Bardem, quando l'uomo è icona di stile

Al Festival del Cinema di Venezia i miti di ieri e di oggi, inimitabili sul grande schermo sono anche impeccabili sul red carpet

Venezia. 69° Festival del Cinema. Un'occasione per vedere bei film, ovviamente, ma anche un appuntamento succulento e irrinunciabile per sbirciare i look di alcune tra le icone di stile più famose del pianeta. E magari a quelle ispirarsi per il ritorno alla vita di tutti i giorni. Tra gli attori che calcheranno, in carne ed ossa o con la semplice presenza divistica, il red carpet dei dieci giorni di programmazione ci sono almeno due grandi uomini di stile evergreen, Robert Redford e Pierce Brosnan, e le “nuove” leve James Franco e Javier Bardem. Ma quali sono i must have che ne fanno degli archetipi?

Partiamo da Redford, fuori concorso giovedì 6 settembre con The Company You Keep, thriller impegnato su alcuni fatti legati al gruppo rivoluzionario Weather Underground. A settantasei anni appena compiuti non perde il suo fascino un po' sgarruppato. Va bene ricordarlo elegantissimo e azzimato ne Il Grande Gatsby (1974), ma il look che più lo caratterizza è quello di Come eravamo (1973), I tre giorni del Condor (1975), Tutti gli uomini del presidente (1976) e, perché no?, Brubaker (1980). Ciuffo biondo ribelle a prova di età e forza gravitazionale, allora Redford si aggirava in camicia di jeans (prepotentemente tornata alla ribalta della moda anche in questa e nella scorsa stagione) e giacca di tweed (tessuto che ha visto una grande rentrée, ma occhio ai revers: le giacche moderne li hanno più stretti), da alternare al maglioncino girocollo su camicia botton-down o al pee-coat (giaccone alla marinara) con berretto blu, sempre navy style, nelle giornate più fredde.

Con un look di tutt'altro segno, domenica 2 settembre entra in scena, sempre fuori concorso, Pierce Brosnan, protagonista della commedia romantica Love Is All You Need. “Nessuno indossa il tuxedo come lui”, ha detto una volta lo sceneggiatore, produttore cinematografico e regista Charlie Kaufman. “Trasuda sofisticatezza e classe”. E come dargli torto? Irlandese, classe '57, tre figli dalla prima moglie scomparsa prematuramente, due dalla seconda, Brosnan è forse l'unico 007 a gareggiare per fascino con gli indimenticabili Sean Connery e Roger Moore. E che dire del suo Remington Steele della serie tv Mai dire si (1982/87)? Impeccabile in abito formale, ma anche con giacca a due o tre bottoni (attenzione! mai allacciarli tutti) portata con nonchalance sulla camicia senza cravatta. Per lui, due i colori preferiti: bianco e blu, in tutte le sue gradazioni. D'inverno, irrinunciabile il cappotto dalla linea avvitata, che incute subito un'aria signorile.

Dalle icone intramontabili di ieri, a quelle contemporanee. James Franco, non per niente scelto da Gucci come testimonial per la campagna pubblicitaria della linea Measure to wear (su misura), partecipa al concorso mercoledì 5 settembre con il film Spring Break, complicato intreccio di relazioni e delitti (e comparirà questa sera fuori concorso con The Iceman). Di lui poco c'è da dire: è cool; semplicemente non segue la moda, la fa. Fan del vestito formale, lo sdrammatizza interpretandolo con finta, estrema disinvoltura. I suoi pezzi forti sono le giacche dai revers stretti, i pantaloni skinny e, per il tempo libero, le maglie con lo scollo a V, le camicie botton-down e i “soliti” jeans.

Sempre domenica 2, sarà la volta di Javier Bardem, in concorso nel film forse più atteso del Festival accanto a Ben Affleck: To The Wonder, di Terrence Malick. Attore eclettico e istrionico, Javier ha dato prova di non essere particolarmente affezionato alla sua sensualità. Non lo si può certo considerare attraente in Non è un paese per vecchi (2007), ma... che dire di Vicky Cristina Barcelona (2008) dove sfoggiava camicie e pantaloni, entrambe larghi e informali, immancabilmente di lino e a tinte mediterranee? Sul red carpet il bel tenebroso non sbaglia un colpo: abiti formali dal taglio sartoriale con quel tocco di non so che di stropicciato, spesso all black su camicia total white. E per il tempo libero, blazer grigio (alternato a giacca militare), jeans sapientemente sdrucito, T-shirt con scritte (meglio se politiche), sneakers o stivali da lavoro. Il tutto, indossato con un'aria sonnacchiosa e sorniona da tardo pomeriggio latino.

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Laura Barsottini

Sono una giornalista di Panorama Icon con la fissa dei colori e delle forme, qualsiasi esplicitazione essi prendano nella realtà: dalle tele, alle sfumature caratteriali, ai movimenti di idee. Il mio spazio sul blog Woman in Web (blog.panorama.it/woman-in-web) si intitola Florence e le altre.

Perché Florence? La Nightingale, vissuta a fine Ottocento (è morta nel 1910), ha fondato l’infermieristica moderna riuscendo a convincere i decisori del tempo (uomini) con l’uso pionieristico della statistica e dell’infografica. Rigorosamente rivoluzionaria, ma col cuore. Come solo le donne sanno essere.

Scrivetemi a: barsotti@mondadori.it

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