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Cavolo fermentato e carne di cane. Cosa si mangia in Corea del Nord

Le ricette di Pyongyang, e dintorni, che raccontano la storia gastronomica di un Paese povero ma ricco di tradizioni

Se la vita quotidiana della Corea del Nord sembra avvolta nella nebbia, per quanto riguarda la cucina di questo Paese l’apertura di un portale patrocinato dalla Korean Food Foundation, e che promuove le eccelenze di Pyongyang (cooks.org.kp), elenca tradizioni, ricette (di cui ben 82 dedicate a come si prepara il riso o la carne di cane) e qualche ristorante in cui gustare piatti di ogni genere. Ovviamente vista la povertà della Corea del Nord per parte della popolazione molti degli ingredienti proposti sono inaccessibili, ma questi piatti fanno comunque parte della tradizione e raccontano anche la storia del Paese che fu e ambisce a tornare ad essere.

La carne di cane

Nord, ma sopratutto a Sud (durante le Olimpiadi invernali dove nei ristoranti si serve abitualmente questo tipo di piatto) la carne di cane viene servita principalmente sotto forma di zuppa. La Boshintang può essere gustata come brodo con l'aggiunta di una pastella di fagioli, la Doenjang, o di peperoncino, la Gochujang a cui  verdure varie e spezie. Esistono anche altri piatti che contengono questa carne perlopiù bollita con il riso.

La tradizione del pollo

Ma forse è il pollo uno degli ingredienti più "cari" ai coreani. Fonte di proteine, la tradizione vuole che alla nascita di Kim Alji, fondatore della famiglia Kim, venisse annunciata proprio dal canto di un gallo bianco. Poiché la nascita di un fondatore di un clan è sempre diffusa tramite una storia legata a un animale dalle qualità soprannaturali, questo mito è testimone dell'importanza del pollo nella cultura coreana, anche gastronomica dove viene servito arrostito o brasato, con le verdure o nelle zuppe (inclusi il ventriglio, il fegato e le zampe).

I piatti tipici

La cucina della Corea del Nord appare molto più leggera e meno piccante rispetto a quella del Sud anche se le similitudini ci sono.

Uno dei piatti più noti è il Mul naengmyun, noodle di grano saraceno affogati in brodo freddo acidulo, nel quale vengono aggiunti uova bollite, cetrioli e manzo tagliati a fettine. Più si scende verso il confine con il sud più si trova una versione bibim naengmyun, senza brodo la cui pasta è a base di pepe rosso.

Per chi ama il riso un’altra zuppa è il Pyongyang onban, una minestra di pollo molto semplice, oppure la chogyetang, sempre a base di pollo ma questa volta la zuppa viene servita fredda. Restando in tema, il Dakgalbi consta in pollo affettato e grigliato per poi essere unito a striscioline alla pasta di peperoncino rosso, succo di pera, melassa, zucchero e aglio tritato.

Un altro secondo piatto è lo Seolleongtang una minestra di riso cotto nel brodo di carne, con un cipollotto a fette, un aglio tritato e del peperoncino. Il manzo che insaporisce il brodo viene cotto per circa mezza giornata tanto da presentare un fondo scuro che si accompagna al riso quasi come una salsa densa. Per chi ama il pesce, la Raengmyeon è invece una minestra di triglie e aglio.

Un piatto unico è anche lo Haeju bibimbap preparato con il riso, verdure, carne di maiale e di pollo.

A chi piacciono i ravioli, il Manduguk è un piatto tradizionale che prevede conme ripieno dei ravioli carne di maiale e verdura che richiamano alla mente quelli cinesi.

Il Kimchi è un contorno più tipico e conosciuto. La base è cavolo (o rafano, cetrioli), julienne di radici, aglio, cipollotti, pesce salato. La preparazione è semplice e si ritrova così fatto anche al sus: la verdura viene lasciata in salamoia fino a fermentazione sotto una quantità di spezie che la insaporiscono. Dal gusto pungente, la croccantezza del cavolo e il profumo dell'aglio, dello zenzero lo rendono un piatto inconfondibile. Anche a distanza.


ED JONES/AFP/Getty Images
Pyongyang, 17 novembre 2016 - In primo piano i piatti tipici coreani tra cui il Kimchi, cavolo fermentato tipico di entrambe le Coree

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Chiara Degl'Innocenti