Cinquanta sfumature di grigio
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Cinquanta sfumature di sociologia spicciola

Più che un libro e un film, un fenomeno sociale. Che sembra avere la forza di cambiare i connotati al rapporto di coppia

Cinquanta sfumature di grigio non è un libro. Cinquanta sfumature di grigio non è un film. Cinquanta sfumature di grigio è un fenomeno sociale. Quindi (come Gangnam style), al di sopra di ogni giudizio di merito.

Bello, brutto, morale, immorale, sono categorie d’analisi che lasciano il tempo che trovano. Di fronte ai fatti incontestabili ci si può solo mettere in un angolo a guardare ed, eventualmente, se proprio si è petulanti, trarre considerazioni e condividerle, contribuendo ad alimentare il fenomeno sociale in essere.

Dopo aver letto di spettatrici in preda ai bollori che si rifugiano nell’autoerotismo in sala ho deciso di andare al cinema a toccare con mano.

Di donne era effettivamente pieno. Di autoerotismo, purtroppo, neanche l’ombra.

Ma tra giovani, meno giovani e attempate, più che e donne in sollucchero la cosa più straniante da guardare erano le coppie.

Coppie abbracciate, intenerite, innamorate
. Tantissime coppie. Tutte intente a guardare il film sulla (presunta) trasgressione sessuale per eccellenza. Coppie che si scambiavano bacini, bacetti, carezzine, carezzette. Coppie che poi, uno, si immagina (sempre per interesse sociologico, s’intende) tornare a casa. E che faranno una volta a casa queste coppie? Faranno fuochi d’artificio erotici innescati dal film o metteranno pigiami e pantofole chiudendo gli occhi l’uno accanto all’altra maledicendo il giorno in cui si sono incontrati?

Il bar del villaggio globale

Un dato certo è quello che cercheranno su internet. Se internet è il terreno privilegiato per ogni indagine sociologica sul nostro villaggio globale, possiamo considerare la pornografia su internet come la piazza principale di questo villaggio e PornHub il bar-ristorante-gelateria-aperitivi sulla piazza.

Tutto quello che serve sapere sul villaggio e sui suoi abitanti, basta chiederlo lì.

In base alle indiscrezioni del barista più pettegolo del web, sembra che il film abbia lasciato il segno, almeno a giudicare dalle ricerche di parole chiave sul sito, con un nettissimo divario nei risultati fra donne e uomini e incrementi percentuali significativi.

Il termine più ricercato risulta essere “sottomissione“ (che non ha niente a che fare con un noto romanzo sull’invasione islamica della Francia): +219% da parte delle donne +46% da parte degli uomini. Ma a quanto pare si è scatenata una gara, donne in testa, a caccia di scene più piccanti di quelle viste sul grande schermo. Tra le parole più cercate spiccano: “dominare” (+196%/+32%), “BDSM” (chi non sa il significato dell'acronimo vada a cercare su Porn Hub dove la ricerca ha riscontrato un aumento un +186%+30%),“sculacciare” (+158% +5%)“bondage” (+131%/10%), “punire” (+115%/+1%), “legato”(111%/6%), “schiavo” (101%/5%), “padrone” (99%/2%), “flagellare”(78%/11%), “ammanettare” (77%/12%).

E di nuovo la curiosità sociologica ci fa rodere l’anima: metteranno in pratica quello che avranno visto?

Per il bene della sociologia spicciola sarebbe bello che qualche hacker dal cuore d'oro rubasse in massa i filmati degli spettatori. Così potremo farci un quadro esaustivo di tutti gli sviluppi sociologici del fenomeno Cinquanta sfumature: libro erotico-film erotico-video porno-sesso spinto-filmati amatoriali hardcore , oppure (che è il mio sospetto) libro erotico-film erotico-video porno-sesso goffo doloroso e insoddisfacente- filmati amatoriali buoni per Paperissima?

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Marco Cubeddu

Nato a Genova nel 1987, vive a Roma, è caporedattore di Nuovi Argomenti e ha pubblicato i romanzi Con una bomba a mano sul cuore (Mondadori 2013) e Pornokiller (Mondadori 2015). Credits foto: Giulia Ferrando

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