Francesco Facchinetti Re Julien
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Facchinetti e il suo nuovo movimento dei "Like"

Francesco Facchinetti lancià un nuovo "movimento" su Facebook rivolto ai giovani. Ma sarà a loro che parla davvero?

DJ Franesco for president!

L’ex Capitano Uncino lancia un movimento “che non è statico ma si muove” (difficile il contrario: “con movimento si indica un cambiamento di posizione di una "cosa" rispetto ad un'altra, inclusi pensieri e cose astratte” CFR Wikipedia).

Ad ogni modo, precisa: niente di politico, per carità. Non un partito, sia mai. Si tratta di qualcosa di diverso, che si propone di "Analizzare i problemi e risolverli".

La democrazia è così sopravvalutata (House of cards)

Siamo alla democrazia del web, un’ossessione da giovani geriatrici (i giovani-giovani hanno capito subito che sul web “la gente”, salvo poche eccezioni, ha solo una tribuna in più dalla quale GRIDARE cretinate, sono i giovani-vecchi, delusi e rassegnati, ad aver mitizzato La Rete), per cui tutto si può risolvere grazie alla collaborazione tra persone "sullo stesso piano" in un luogo (non fisico, per carità, meglio virtuale, altrimenti finirebbe a cazzotti) in cui "tutti abbiamo potere di parola e decisione".

È il mondo dei Puffi, dove tutto è facile, ogni problema ha una soluzione, quelli che comandano e non risolvono i problemi sono tutti ladri.

Queste convinzioni si sono così radicate nel tessuto sociale, che ormai i partiti non vogliono più essere partiti. Così i nuovi tribuni fondano movimenti, convinti (forse a ragione), che lo sdegno per le ruberie e le clientele dei “governi ladri” portatori di piogge a catinelle di disoccupazioni, stagnazioni, decrescite infelici, sia traducibile in voti per chi cavalca nuovi linguaggi e nuovi brand, sciamani portatori di pioggia di “latte e miele”.

3,2,1 VAI CON I LIKE!

Anche nel movimento di Facchinetti, tutto è deciso dai like (presto la palla passerà alle faccine emozionali alla Inside Out, con cui esprimere tristezza o rabbia, felicità o stupore), compreso il nome del movimento apolitico di Facchinetti: "Volare" è il nome più gettonato, ma il 9 marzo ne sapremo di più (mi stupisce non stia trionfando #petaloso!)

Destinatari della proposta, i ggggiovani: “I Giovani al giorno d’oggi sono come delle Ferrari chiuse in un GARAGE. Sanno di essere potenzialmente pronti per vincere il Gran Premio ma nessuno vuole aprire quella claire: IO INVECE LO VOGLIO FARE!” (maiucole e sintassi sono rigorosamente frutto di un copiaincolla).

Ecco, io ho quasi trent’anni, ma forse non sono abbastanza giovane per godere di questa retorica antiretorica.

Trovo Facchinetti simpatico, di quella simpatia istintiva che si prova per personaggi celebri che non si ha il piacere di conoscere (su Facebook rifletteva sull’affetto che tutti noi proviamo per DiCaprio, pur avendolo visto solo al cinema, cosa su cui concordo pienamente).

Succede: ci si fa un’idea, giusta o sbagliata, di perfetti sconosciuti che tendiamo a considerare familiari. Facchinetti è per me uno di quelli simpatici, autoironici, lavoratori. Mi sembra uno che ha avuto dei privilegi nella vita, e li ha saputi sfruttare. Uno che sa comunicare e vendersi in un senso tutto positivo. Avrà fatto i suoi calcoli, avrà le sue ragioni, anche nobili, per (non) buttarsi in politica, e lo rispetto. Ma mi chiedo: davvero sta parlando in nome dei giovani? Davvero sta parlando per me?

Via dall’Italia

Se così fosse, credo, saremmo nei guai.

Dei tanti che hanno detto, in passato, “Se vince Berlusconi lascio il Paese”, pochi l’anno fatto.
E su questa scia di ipocrite iperboli, mi voglio inserire anch’io: “Se vince Facchinetti vado via dall’Italia”.

I suoi contenuti, francamente, non mi interessano. I messaggi politici, sulla carta, hanno tutti intenti nobilissimi. Anche nel più delirante programma elettorale sono ravvisabili elementi di sensatezza e logica idealmente difficili da non condividere.

Sulla forma, invece.

Sulla forma, ecco, più sotto copio e incollo direttamente il post di Facchinetti, dal quale, per me, possono essere tratte considerazioni sufficienti a considerare irricevibile ogni contenuto.

Le maiuscole, gli esempi, la costruzione delle frasi pronte a diventare slide su Facebook, la richiesta di “mi piace”, tutto, davvero, tutto, mi repelle.

E, credo, e spero, faccia lo stesso effetto ai giovani, ai vecchi, a quelli di mezza età che abbiano un minimo di amor proprio.

La politica è una cosa sporca, “tutti rubano alla stessa maniera”?

Sta bene, rubino, e ci rubino anche il futuro.

Meglio morire di fame
per mano di decorosi e apertamente scaltri uomini politici alla Frank Underwood di House of cards che affidare le proprie speranze a un giovanilismo impotente che vuole farci “volare” con lo stesso spirito con cui si fanno alzare le mani ai ballatori di gruppo nei vilaggi turistici durante la Macarena.

Cretineria surrogata

Non penso che Facchinetti sia un cretino, ma non penso che questo “post” politico, possa pretendere di parlare ai giovani, ma possa solo parlare ai cretini.

E i cretini non sono giovani, i cretini non hanno età.

Perché la mamma dei cretini, è, sarà, ed è sempre stata, incinta.
Dare ai cretini “potere di parola e decisione”, per me, non è democratico. È pericoloso.

P.S. IL POST del movimento:

Ciao mi chiamo Francesco e sono prima di tutto un padre. Ho 2 figli, Mia e Leone e tra pochissimo verrà al mondo una nuova creatura: una bimba. Da quando sono diventato padre, la prospettiva con cui guardavo il mondo è totalmente cambiata.

Prima cercavo a tutti i costi di raggiungere risultati che potessero cambiare solo la MIA vita: diventare famoso, vendere dischi, presentare programmi, etc etc. Ho passato più di 10 anni a correre solo per me senza guardarmi attorno. Poi sono diventato padre e tutto è cambiato.

Le priorità si sono totalmente capovolte e la cosa più importante da essere IO è diventata la VITA e il FUTURO dei miei figli. Ed è su questo ultimo concetto che vorrei soffermarmi: IL FUTURO DEI MIEI FIGLI; essendo i miei figli dei bambini ITALIANI allargherei il concetto a FUTURO DI QUESTO PAESE.

Non posso pensare che non ci sia una prospettiva, che non ci sia un Paese che abbia voglia di aiutare, stimolare e premiare i giovani.

I Giovani al giorno d’oggi sono come delle Ferrari chiuse in un GARAGE. Sanno di essere potenzialmente pronti per vincere il GranPremio ma nessuno vuole aprire quella claire: IO INVECE LO VOGLIO FARE!

In più siamo un popolo ricco di persone speciali e parlo di tutti quelli che ogni giorno si rimboccano le maniche per mandare avanti questa ITALIA e lo fanno in silenzio, senza sbraitare o protestare. Lo fanno da sempre e da sempre si accollano gli errori fatti da altri.

Tutto questo ve lo dico perché in questa settimana un sacco di giornali hanno scritto che il NOSTRO movimento è qualcosa di politico, nato con un obiettivo ben preciso: FARE POLITICA. Questo assolutissimamente non è vero e vi spiego subito perché: LA POLITICA AL GIORNO D’OGGI NON RISOLVE LE COSE MA LE PEGGIORA. Una volta lo faceva, quando c’erano delle ideologie e il cittadino era messo al centro di tutto. Ora la pianta è talmente marcia che se cerchi di guarirla finisci per ammalarti tu. Per cui abbiamo deciso di risolvere le cose come facevano i NOSTRI nonni: LAVORANDO.

Per questo motivo stiamo cercando di creare il NOSTRO movimento, dove tutti siamo sullo stesso piano e tutti abbiamo potere di parola e decisione. Un movimento che analizza i problemi e cerca di risolverli. Un movimento che non grida ma ascolta. Un movimento che non condanna ma risolve. Un movimento che non è statico ma si muove.

La prima decisione che dobbiamo prendere insieme è il NOME. La settimana scorsa vi avevo chiesto di trovare il nome del NOSTRO movimento e ne avete tirati fuori tanti, alcuni anche parecchio BIZZARRI Emoticon smile.

Sotto nei commenti trovate i 5 NOMI che hanno riscosso più successo e che si giocano la finalissima. Quello che dovrete fare è molto semplice: mettere like al nome che vi piace di più, quello con più LIKE sarà il nome del NOSTRO movimento! Avete tempo fino a Mercoledì 9 Marzo!

3,2,1 VAI CON I LIKE!

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Marco Cubeddu

Nato a Genova nel 1987, vive a Roma, è caporedattore di Nuovi Argomenti e ha pubblicato i romanzi Con una bomba a mano sul cuore (Mondadori 2013) e Pornokiller (Mondadori 2015). Credits foto: Giulia Ferrando

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