Come difendersi dal capo... Psicopatico
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Come difendersi dal capo... Psicopatico

Uno studio inglese rivela che le persone affette da questo disturbo fanno carriera più facilmente. Ecco la top ten dei mestieri a rischio

Quante volte vi è capitato di tornare a casa dal lavoro e raccontare a vostra moglie (o marito) di un pazzo furioso come capo, di quanto sembrasse impazzito la mattina in riunione e delle urla sentite fino al piano superiore? Più spesso di quanto avreste voluto. Se finora il vostro compagno, amante o fidanzato ha minimizzato la situazione senza dar troppa importanza alle vostre lamentele, da oggi si dovrà ricredere. Sì, perché l’ipotesi che il vostro capo sia uno psicopatico non è poi così remota, anzi: secondo un recente studio inglese, sono le persone che soffrono di questo disturbo della personalità a scalare più facilmente i gradini e le scale di alcuni tipi di carriera.

Kevin Dutton, psicologo e ricercatore dell’Università d Oxford, ha pubblicato uno studio in cui stila una lista dei mestieri a rischio “psicopatia”. Quali sono? Al primo posto  ci sono gli amministratori delegati cui viene ampiamente assegnato il gradino più alto del podio, poi gli avvocati e la medaglia di bronzo è per chi lavora in radio o televisione. La top ten continua con una quarta e una quinta posizione rispettivamente assegnata a venditori e chirurghi. Al sesto posto vi sono i giornalisti di carta stampata e web, al settimo le forze dell’ordine, l’ottavo è invece occupato dagli ecclesiastici e infine troviamo gli chef e gli impiegati della pubblica amministrazione che, complici forse gli orari più elastici, la concessione di ferie e permessi, restano i meno stressati di tutti.

L’esperto spiega che per svolgere alcuni lavori sono effettivamente necessari tratti della personalità psicopatica come ad esempio la capacità di restare freddi e lucidi anche sotto pressione o avere un ego smisurato e considerare i propri sottoposti meri imbecilli che non saranno mai all’altezza o ancora pretendere la ragione sempre e comunque.  Insomma lo psicopatico, pur di mantenere il potere e il controllo anche quando non è affatto necessario, è spesso soggetto a scatti di rabbia e ira che ha difficoltà a controllare; ha relazioni instabili o matrimonio che durano al massimo tra i 5 e i 10 anni; passa spesso da una visualizzazione estrema (tanto da coinvolgere anche sentimenti e sfera personale sul luogo di lavoro) a una svalutazione incoerente dei suoi dipendenti o collaboratori; e ha repentini sbalzi d’umore.

Naturalmente questa grande dose di egocentrismo deriva da una profondissima insicurezza. Insicurezza dovuta forse a una vita privata alquanto instabile, a un marito o a una moglie che tradisce, a uno stipendio non adeguato o, più semplicemente, all’incapacità di fare il capo e gestire le persone. In poche parole il capo-psicopatico è come se avesse investito tutto sulla sua persona senza mantenere la capacità di osservare com’è la realtà e come sono gli altri che, a suo parere, devono solo dare. E sapete qual è il bello? Che uomini e donne si contendono il ruolo di psicopatico in egual misura! L’identikit dello psicopatico perfetto è un uomo (o una donna) affascinante, tra i 50 e i 60 anni che prima ti strizza l’occhio per farti credere di essere entrata nelle sue grazie e poi manifesta tutto il suo narcisismo che lo porta al piacere nel danneggiarti  e vincere a ogni costo. Sì, perché la sete di vittoria e la vendetta sono tipiche del capo psicopatico.

Ma è possibile difendersi da soggetti del genere? Assolutamente sì, spiega Kevin Dutton, basta solo rimanere freddi e lucidi anche sotto stress e non perdere mai e poi mai la fiducia in se stessi. Non solo. Occorre anche saper di no in maniera ferma, e mantenere confini sani tra ciò che è possibile e ciò che invece non lo è e tra lavoro e vita privata. E fare propria la massima che fin da piccole le nostre mamme ci hanno insegnato: “Non accettare mai le caramelle dagli… Psicopatici”. (Visto che di questi tempi ce ne sono in giro parecchi, meglio fare una bella scorta al supermercato).

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Alessia Sironi