Nel mondo, più telefonini che wc
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Nel mondo, più telefonini che wc

Il paradosso fatto emergere da uno studio delle Nazioni Unite permette di affrontare il dramma di chi non ha a disposizione neppure un bagno

Nel mondo ci sono più persone che hanno accesso ad un telefono cellulare rispetto a quelle che hanno a disposizione un water. Il paradosso, numeri alla mano, viene denunciato da uno studio delle Nazioni Unite.

Su una popolazione mondiale di 7 miliardi di persone, sei miliardi hanno la possibilità di servirsi di un telefonino, mentre solo 4,5 miliardi possono utilizzare un bagno. Le Nazioni Unite hanno condotto questa analisi per fare emergere il problema dell'assenza dei servizi sanitari di base per una buona fetta della popolazione mondiale.

"E' un argomento che a molti non piace affrontare - ha dichiarato nel corso della conferenza stampa di presentazione Jan Eliasson, membro della Nazioni Unite - ma ancora oggi ci sono persone che muoiono a causa dell'assenza delle più elementari forme di igiene sanitaria".

Ogni anno 750.000 persone perdono la vita a causa della diarrea provocata in molti casi proprio dalla mancanza di servizi igienici, fognature e acqua potabile. Si tratta spesso di bambini sotto i 5 anni, costretti ad espletare i propri bisogni all'aperto. I miasmi provocano malattie infettive e diffondono virus mortali.

Mettere a confronto il numero di cellulari con quello di water permette di sottolineare meglio questo paradosso grottesco. In India, ad esempio, un miliardo di persone utilizza un telefono cellulare, ma il 60% della popolazione, stimata intorno ai 600 milioni non ha un bagno. Lo stesso succede nella popolosissima Cina nella quale sono 14 milioni le persone che vivono prive di servizi igienici, mentre i possessori di telefonino sono 986 milioni.

Entro il 2015 le Nazioni Unite vorrebbero dimezzare questi numeri e garantire a buona parte della popolazione mondiale l'accesso a un wc. Per farlo bisognerebbe intervenire sulla rete fognaria e affrontare il dramma dell'assenza di acqua potabile in certe aree del mondo.

In questo senso esiste un progetto all'avanguardia portato avanti dalla Fondazione Bill e Melinda Gates che ha lanciato l’idea di ripensare il wc, proprio per risolvere il problema di nazioni come l’india o la Cina, dove ci sono più cellulari che bagni.

La toilette del futuro non avrebbe bisogno di acqua e sarebbe alimentata a energia solare. Un wc che usa l'energia a microonde per trasformare gli escrementi in elettricità, riusa l'urina per lo sciacquone e trasforma le feci in carbone. Una sfida complessa e costosa ma che, se funzionasse, potrebbe debellare la piaga dell'assenza delle più elementari forme di igiene sanitaria a livello globale.

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Barbara Pepi