Mark Zuckerberg: i primi trent’anni
Kris Krug, Flickr
Tecnologia

Mark Zuckerberg: i primi trent’anni

Il CEO di Facebook ha festeggiato ieri il suo compleanno. Tutto è cominciato da un libro

Il lentigginoso più famoso dai tempi di Richard Cunningham ha compiuto trent’anni. Non che la notizia sia di quelle da prima pagina ma aiutano a capire come sia stretto il rapporto tra il ragazzo e Facebook, la “creatura” che ne ha contrassegnato l’esistenza (almeno fino ad ora). Non è difficile leggere nella maturazione del giovane quella della piattaforma che è diventato, col tempo, un vero e proprio contenitore di informazioni, pensieri e sentimenti, proprio come una vera persona.

Poche delle aziende quotate in borsa sono così influenzate da un leader come Zuckerberg che possiede il 29% della società anche se, come sottolinea il Guardian, grazie ad una particolare classe di azioni, può vantare il 57% del diritto di voto nell’azienda, tanto quanto basta per avere l’ultima parola sulle decisioni importanti.

È curioso capire come sia nata l’idea di Zuckerberg di creare una piattaforma “parallela”, che potesse vivere di luce propria e quasi indipendente dalla rete in quanto tale. Secondo Dean Eckles, data scientist di Facebook, i product manager dell’azienda vengono caldamente invitati a leggere, almeno una volta, “Snow Crash ”, un romanzo di fantascienza del genere post-cyberpunk, pubblicato nel 1992 da Neal Stephenson. Il racconto descrive un mondo in cui Internet viene replicata da un Metaverso, una sorta di realtà virtuale condivisa dove avvengono i normali affari, scambi di opinioni e conversazioni e momenti ludici con giochi e divertimenti. Non vi ricorda nulla?

Alla luce dell’accordo di marzo tra Facebook e Oculus, l’azienda che sviluppa progetti di realtà virtuale e che ha prodotto (ancora in prototipo) “VR” lo schermo indossabile con cui giocare e interagire con il mondo, Zuckerberg potrebbe continuare la storia letta in “Snow Crash”, portando Facebook interamente in versione realtà aumentata, magari non sostituendolo ma semplicemente “duplicandolo”.

La maturazione fisica del ragazzo potrebbe così proseguire nel mondo digitale, fuori e dentro Facebook. Non a caso Mark Zuckerberg si è buttato anima e corpo nel progetto “Internet.org”, per portare la connessione internet in tutto il mondo, soprattutto nelle zone più impervie e disagiate. Ovviamente dietro non vi è solo filantropia: Facebook ha 1,23 miliardi di utenti attivi al mese, prima o poi il numero si stabilizzerà. Non vi sembrano invece essere limiti nella realizzazione di “Internet.org” dove accordi pubblicitari e sovvenzioni potrebbero rappresentare la vera svolta nella carriera del ragazzo, non più solo “one-man-Facebook” ma imprenditore digitale completo. 

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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