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Tecnologia

WhatsApp, come evitare di essere aggiunto ai gruppi

L'app di messaggistica torna al passato, riattivando la funzione che chiede di accettare l'aggiunta ai gruppi, per evitare che avvenga in automatico

Tutti sanno quanto sia comodo usare WhatsApp per restare in contatto con amici e parenti. Eppure, conosciamo la temuta conseguenza di essere aggiunti alla chat di gruppo con circa 30 altre persone, che causeranno un arrivo senza sosta di notifiche fin quando non si decide di silenziare la conversazione, magari per un mesetto.

I fautori di questi gruppo, all'inizio, pensano che sia anche divertente scambiarsi meme e gif insensate. E invece no, la gente ha anche da fare. Ed ecco che alla centesima foto di Ricky Martin che sculetta ad Amici di Maria, si ha un fuggi fuggi generale. Ci sono due cose che si possono fare: mettere su mute o uscire, con il rischio che l'amministratore si offenda per tale affronto. Almeno fino ad oggi.

Si, perché finalmente WhatsApp ha introdotto una funzione che arriva direttamente dal passato, ossia che c'era già prima e che, inispiegabilmente, era stata eliminata con gli aggiornamenti successivi. Parliamo della possibilità di farsi aggiungere ai gruppi solo dopo aver confermato la propria presenza, evitando che l'ingresso avvenga in automatico, appena qualcuno aggiunge il nostro nome alla lista.

Per abilitare la funzionalità bisogna andare in Impostazioni, Account, Privacy. Da qui in Gruppi e poi si spunta l'opzione. Va detto che l'aggiornamento è stato rilasciato solo nelle ultime ore dunque non tutti potrebbero ancora vederlo ma sicuramente sarà cosa fatta tra breve. La prima opzione permette di abilitare la richiesta di aggiunta, tramite un invito che verrà visualizzato come messaggio. Solo dopo aver dato l'ok si entrerà nel gruppo. Oltre a ciò, sono disponibili altre vie, come la negazione totale delle aggiunte alle chat o l'opportunità di partecipare solo a quelle create dai contatti in rubrica.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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