Live streaming: il futuro dei social è un reality-show autogestito
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Tecnologia

Live streaming: il futuro dei social è un reality-show autogestito

App come Yevvo e Air permettono di condividere in tempo reale le riprese della fotocamera mobile. E tutti vogliono credersi star

Un mostro si aggira per le città statunitensi, e presto potrebbe palesarsi anche alle nostre latitudini. Un mostro capace di piazzare occhi e orecchie ovunque, un mostro chiamato Live Streaming.

Mi riferisco a una nuova tendenza in campo mobile, inaugurata da app come Yevvo e ora sempre più diffusa, che consiste nell’utilizzare il proprio smartphone per condividere in tempo reale con altri utenti le riprese della fotocamera.

Il concetto alla base è la seguente: oggi sei troppo stanco per uscire di casa ma allo stesso tempo non hai niente da fare, perciò, poiché hai un account su Yevvo (o Air, come l’app è stata rinominata), puoi controllare se tra i contatti che segui c’è qualcuno che ha fissato una trasmissione per questa sera. Può essere un appassionato di musica che ha un biglietto per il concerto degli Shellac, o un utente che sta per assistere a una partita di calcio, o qualcuno che ha avuto la malsana idea di registrare di nascosto il suo primo appuntamento con una ragazza.

Il Live Streaming (o Live Broadcasting) di fatto prevede che ogni utente si trasformi in testimone della propria stessa vita, in una sorta di reality show autogestito creato appositamente per essere condiviso con altri utenti.

Ai fondatori di Yevvo l’idea è venuta durante una conferenza a Austin, in Texas. Finiti i lavori, la sera erano stati organizzati diversi parti e loro non sapevano decidersi su quale scegliere; alla fine uno ha fatto notare che sarebbe stato bello poter andare ognuno a un party differente e condividere in tempo realel'esperienza con gli altri.

Questa insolita trovata si è presto trasformata in un’app che ha raccolto circa 4 milioni di dollari di finanziamenti. La particolarità più incisiva di Yevvo era che tutto quello che un utente registrava era disponibile per lo streaming in tempo reale, ma diventava automaticamente inaccessibile una volta che l’eventosi era concluso. In questo modo, Yevvo si inseriva nel solco di quelle app che da un lato offrono la possibilità di condividere frammenti della propria quotidianità con altre persone e dall’altro impediscono a chiunque di poter accedere a quei frammenti in futuro.

Yevvo è stato un successo, ma ha sollevato inevitabili polemiche, quasi tutte articolate attorno ai rischi per la privacy e alla possibilità che un servizio simile esponga gli utenti minorenni alle attenzioni di potenziali pedofili. Così, lo scorso novembre Yevvo ha apportato una serie di cambiamenti drastici, presentando una nuova versione dell’app, chiamata Air, che prevede un’iscrizione per invito tramite SMS e la possibilità di seguire altri utenti solo dietro loro approvazione (un po’ come avviene con Facebook).

Per ora, il fenomeno del Live Streaming è ancora contenuto, ma non è difficile immaginare quale impatto potrebbe avere sul mondo dei social media. Pensiamo al ruolo che Twitter ha avuto (e ha ancora oggi) nella diffusione di notizie in tempo reale in luoghi e circostanze in cui i media tradizionali sono tagliati fuori: un’app come Air porterebbe questo approccio a un livello ulteriore, offrendo agli utenti la possibilità di seguire in tempo reale diverse manifestazioni di protesta o scene reali prese da teatri di guerra.

Certo, come per ogni strumento social, non mancherà chi troverà il modo di utilizzare il Live Streaming per gonfiare ancora di più il proprio ego, chi cercherà di trasformare la propria vita in un film, chi intaserà i canali di irrilevanti diari della propria dieta tisanoreica. Ma al netto di tutta la spazzatura che sicuramente troverà spazio in questa nuova dimensione social, lo strumento introdotto da Air presenta potenzialità interessanti, che potrebbero modificare significativamente il mondo dei social media come oggi lo conosciamo.

Nella puntata speciale di Natale della serie Black Mirror, viene messo in scena qualcosa di molto simile: un gruppo di uomini si trova a guardare e commentare l'appuntamento amoroso di un loro amico che trasmette in tempo reale tutto quello che i suoi occhi e le sue orecchie captano. Si tratta di un punto di fuga estremo, ma non per questo meno plausibile.

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Fabio Deotto