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Tecnologia

Come funziona Messenger Kids

Zuckerberg ha risolto uno dei più grandi problemi della sua rete: la voglia dei minori di 13 anni di diventare “social”. Con il controllo di mamma e papà

Spesso si parla dei minori come di un pubblico troppo soggetto alle problematiche di una rete aperta, ovunque accessibile e priva di controllo. Una spiacevole verità anche se non sempre si prende in considerazione la voglia dei più piccoli (diciamo dai 13 anni in giù) di far parte di quel mondo dove spesso vedono imbambolarsi mamma e papà, per capire cosa ci sia di magico al suo interno.

Come fare? In che modo preservare la loro incolumità pur lasciandoli scoprire l’universo virtuale? Mark Zuckerberg ha la soluzione: Messenger Kids. Si tratta di un’applicazione per ora disponibile solo negli Stati Uniti per iPhone e iPad, che permette ai bambini di chattare con amici e parenti, senza cadere nella trappola di molestatori e bulli, perché protetti dall’occhio attento dei genitori.

Come partire

L’attivazione è più semplice di quanto si pensi e molto intelligente, dal punto di vista della difesa della privacy dei mini-iscritti. Il procedimento è il seguente: si scarica la nuova applicazione (quando sarà disponibile anche da noi, pare verso fine mese o inizio del nuovo anno, anche su Android), si clicca per creare un profilo Kids e si digita la propria email e password utilizzati di norma su Facebook.

A quel punto, l’account del figlio (o di chiunque si voglia collegare al proprio, anche un nipote o il cuginetto e fratellino) è connesso a quello dell’adulto, da cui dipenderà per ogni operazione di modifica delle impostazioni, richiesta e annullamento delle amicizie.

Come aggiungere gli amici

Per proteggere l’identità dei bambini, il team di Facebook ha pensato bene di non rendere i nomi dei ragazzi ricercabili nella normale barra di ricerca. Questo vuol dire che se creiamo un profilo di nome Gabriele, nessuno potrà accedere alla sua pagina cercando con il cognome del papà o della mamma, anche per un motivo su tutti: di quel Gabriele non esiste alcuna bacheca ma solo un sotto-account invisibile.

Privacy su tutto

Come faranno allora gli amichetti di scuola ad aggiungerlo? Non potranno, perché il compito è delegato ai genitori (o tutori). Qualora i due compagni volessero aggiungersi in chat, dovranno prima assicurarsi che i relativi controllori siano già amici. Allora, ognuno vedrà sotto il nome di mamma o papà anche quello del figlio, a cui potrà inviare una richiesta di amicizia dall’account del bambino.

Amicizie controllate

Una volta dato il via libera i ragazzi potranno chattare su una piattaforma praticamente identica al Messenger tradizionale, compresi sticker ed emoticon, anche se con un certo adeguamento per il tipo di pubblico. Inoltre, su Kids non sono presenti contenuti a pagamento o banner pubblicitari, il che è un bene per evitare di svuotare carte di credito e prepagate a suon di animaletti e cuoricini.

Per saperne di più

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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