Smartphone economici? Ecco perché non è più (solo) una questione di prezzo
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Smartphone economici? Ecco perché non è più (solo) una questione di prezzo

Per design, display, prestazioni e autonomia, i telefonini low-cost di ultima generazione hanno poco da invidiare ai modelli più celebrati

C’era una volta lo smartphone low-cost. Lo trovavi in genere nei supermercati o nei negozi di telefonia, in una bacheca laterale, senza troppi riflettori addosso. Riconoscerlo era facile; per il cartellino, certo, ma non solo. Lo smartphone low-cost era piccolo, costruito con plastiche da discount e quando lo accendevi dovevi tapparti il naso: il display era sgranato, l’interfaccia legnosa, la reattività roba da pachidermi. Le cose belle costano, ce l’hanno insegnato fin dai piccoli, ma noi lo abbiamo capito da grandi: se vuoi un iPhone devi essere disposto a sborsare più di 500 euro, altrimenti non ti resta che accontentarti.

Già, l’iPhone. Sono passati 7 anni dall’uscita di quello che viene universalmente riconosciuto come il papà di tutti gli smartphone. Da quel lontano 2007 sono cambiate molto cose. L’iPhone c’è ancora e costa sempre di più. Ma nel frattempo sono arrivate tante belle alternative, sia nella fascia alta del mercato soprattutto in quella medio-bassa. Merito dei cinesi, forse, ma non solo. L’impressione è che tutto il mercato della telefonia abbia lavorato per dare agli utenti - e in particolare a quelli Android - prodotti sempre più interessanti dal punto di vista del rapporto qualità-prezzo.

Ciò che è successo negli ultimi 12 mesi ha davvero dell’incredibile. Il mercato è stato letteralmente invaso da una pletora di dispositivi sotto i 200 euro dalle performance davvero strabilianti. Prendiamo ad esempio il Motorola Moto G o il Moto E, il Lumia 520, 625 e 630, il Wiko Darkmoon, l’Asus Zenfone, Alcatel OneTouch Fierce [guarda tutti i migliori smartphone economici del 2014] . Se non guardassimo il logo del marchio, faremmo davvero fatica a distinguere questi terminali dai loro fratelli maggiori. Gli smartphone low-cost di ultima generazione sono infatti grandi, ben costruiti, hanno display molto brillanti, sistemi operativi aggiornati con interfacce fluide e personalizzate, hanno batterie che garantiscono un’autonomia giornaliera, supporti di rete molto estesi. Eppure costano un quarto, se non addirittura un quinto o un sesto rispetto all’iPhone e agli altri fratelli maggiori.

Dove sta il trucco? Nessun trucco, nessun inganno. Parlerei piuttosto di maturità del mercato. Di economie di scala che permettono a qualsiasi produttore - grande o piccolo che sia - di reperire pannelli Lcd di buona qualità, sistemi radio e altri componenti chiave per la realizzazione di un telefonino intelligente a prezzi decisamente inferiori rispetto a qualche tempo fa. E poi c’è il discorso dei processori, veri cuori pulsanti dei cellulari di nuova generazione. Società come Qualcomm e MediaTek hanno lavorato in modo sublime in questi anni per dare ai produttori di smartphone chipset in grado di svolgere funzioni un tempo inimmaginabili per un prodotto di fascia bassa. Capaci di coniugare prestazioni, funzionalità evolute di rete (gli smartphone low-cost sono spesso dual-sim e supportano l'LTE), durata della batteria.

Insomma al giorno d’oggi c’è più di un buon motivo per scegliere un modello sotto i 200 euro. Verrebbe quasi da dire che anche il proprietario di un iPhone o di un Samsung Galaxy S5 sia oggi tentato dall’acquisto di uno smartphone a prezzo stracciato. Perché non sempre hai voglia di metterti il vestito buono per uscire. Soprattutto se l’alternativa low-cost e così lussuosa.

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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