Sette errori da evitare per tenere pc, tablet e smartphone al sicuro in aeroporto
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Sette errori da evitare per tenere pc, tablet e smartphone al sicuro in aeroporto

Consigli pratici e utili, soprattutto per non rovinarsi le vacanze un attimo prima di partire

Storia vera, di cui chi scrive è stato (purtroppo) testimone diretto. Febbraio, aeroporto di Barcellona: l’altoparlante annuncia che il volo per Roma è pronto e può iniziare l’imbarco. Con un collega lasciamo le poltroncine vicino al gate, facciamo pochi passi e ci mettiamo in fila. Qualcosa non va, lui se ne accorge subito: non trova più il cellulare. Si tocca una tasca, poi un’altra, un’altra ancora, dà una rapidissima occhiata allo zaino, ma niente: dell’iPhone nessuna traccia. Torniamo di corsa indietro, in fondo sono passati appena pochi istanti, ma è sparito dalle poltroncine dove lo aveva appoggiato prima di perderlo di vista. Panico: il volo sta per partire, provo a chiamare il suo numero. Squilla, ma qualcuno mette giù subito. Riprovo: spento. Finisce lì. Lo smartphone è perso, andato.

Morale: la regola generale in aeroporto è tenere sempre sotto controllo il telefonino, ma anche il tablet, il notebook o qualsiasi altro dispositivo. Ed evitare altri peccati di eccessiva fiducia verso il prossimo. L’invito arriva anche dalla Symantec, che in un post pubblicato sul suo blog ufficiale ha messo in fila le principali ingenuità commesse negli aeroporti da chi viaggia. A osservarle è stato un esperto di sicurezza dell’azienda e non vanno prese alla leggera: certe disattenzioni, come quella raccontata sopra, possono rovinare una trasferta di lavoro o una vacanza proprio un attimo prima di partire.

Anche se potranno sembrare ovvi, è meglio rinfrescare la memoria. Ecco dunque sette errori da evitare per partire contenti e tornare sereni.

La zona dei gate rimane ad alto rischio
Avere superato i controlli di sicurezza e aver passato le valigie ai raggi X non vi ha fatto entrare in un’utopica città del sole in cui regnano ordine, altruismo e disciplina. Anche i ladri prendono gli aerei, dunque tenete gli occhi sempre spalancati. Una tavoletta o un portatile fanno molto più gola di una valigia che, potenzialmente, contiene mutande sporche.

Il filo della ricarica non è un lucchetto
Capita spesso di vedere persone che lasciano il notebook o il tablet attaccato a una presa delle corrente, specie nelle isole ad hoc che ora abbondano nei vari scali, e si allontanano seppure di poco. Ecco, potrebbe rivelarsi una leggerezza fatale.

Il personale di caffetterie e ristoranti non è pagato per fare il custode
«La direzione non risponde degli oggetti lasciati incustoditi» non è un cartello che è stato appeso in bella vista per risparmiare qualche euro (o equivalente in moneta locale) negli arredi della sala. Anche se siete in un pub, in un’area chiusa o persino nel ristorante di Gordon Ramsay a Heathrow, in aeroporto il passaggio è continuo. E nessuno controlla, ancora meno i camerieri impegnati a raccogliere ordinazioni e soddisfare capricci di clienti multilingue.

Fidarsi è bene, non fidarsi è ancora meglio
Affidare alla fidanzata, al collega o agli amici i propri dispositivi elettronici o la borsa che li contiene non significa stipulare un’assicurazione che ve li rimborserà al 100 per cento in caso di sparizione. Anzi, specie se lasciate una persona sola con quintalate di trolley e più carichi di responsabilità, al vostro ritorno potrebbe mancare proprio lo zainetto con il portatile nuovo di zecca.

La lounge non è il caveau di una banca
Nelle zone vip è la regola vedere uomini d’affari, ma anche intere famigliole, lasciare su un tavolino migliaia di euro in tablet, eReader, smartphone in carica e dintorni per andare al bar oppure a fare razzia di giornali. Di nuovo: i ladri viaggiano e non indossano mascherine per farsi riconoscere, almeno in pubblico. E se prendono tanti voli intercontinentali o viaggiano in business possono pure essere ammessi alle lounge. Potrete dire di essere finiti vittime di un Lupin frequent flyer, è vero, ma difficilmente compenserà lo smacco subito.

Anche in bagno? Soprattutto in bagno
L’esperto di sicurezza di Symantec scrive di aver visto valigette con un portatile in cima, o anche valigette e basta, lasciate di fronte alla porta di gabinetti. Pur non avendo avuto esperienza diretta di questo tipo di curiose e bizzarre distrazioni, è ovvio che è meglio evitare. Soprattutto se al bagno ci si trattiene per un po' e non si è in condizione, diciamo così, di reagire nell’immediato…

Il furto non è solo fisico
Le attese in aeroporto si allungano, il tempo scorre lento e spesso capita di guardare cosa stanno facendo e ascoltare cosa stanno dicendo gli altri passeggeri. O buttare l’occhio sullo schermo del notebook o della tavoletta di chi è seduto a un tavolino di fronte a noi o accanto alla nostra sedia. Ecco, se noi lo facciamo con intenzioni innocenti, lo faranno anche altri magari con maggiore malizia. Finché giochiamo a briscola o leggiamo un quotidiano non c’è problema, ma occhio ai documenti e alle presentazioni riservate. Potremmo passare dati sensibili alla persona sbagliata. Ed essere derubati di informazioni preziose senza nemmeno accorgercene. 

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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