Nubia Z11 Mini smartphone Android sotto la lente: un classe media che convince
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Nubia Z11 Mini smartphone Android sotto la lente: un classe media che convince

Dopo lo Z11 ecco il fratello più piccolo: specifiche tecniche e sistema operativo non di ultima generazione ma le chicche non mancano

Per capire quanto sia cambiato il panorama degli smartphone basti pensare che oggi ci ritroviamo a recensire un dispositivo con schermo da 5 pollici considerato “mini”. Certo, non sempre ingrandire le forme equivale a compiere un salto qualitativo in avanti ma il trend è chiaramente quello di spostare più in là il limite delle forme per restituire all’utente un’esperienza visivamente appagante.

La cinese Nubia ha mosso i primi passi in Europa quasi in sordina, lanciando varie iterazioni delle famiglie “Z” e “N”. L’arrivo ufficiale vi è stato all’IFA di Berlino (settembre) dove il gruppo ha presentato Z11 e Z11 Mini. Se il primo rappresenta una ventata di aria fresca, sotto il profilo hardware e software, nel mondo Android, la versione Mini reintroduce Nubia in standard più classici, sebbene con alcune chicche assenti altrove.

Il design

Paragoni con il fratello maggiore non se ne possono fare. Sul Nubia Z11 avevamo un pannello costruito con vetro 2.5D curvo ai lati mentre qui, nonostante la stessa tecnica, la cornice che divide fronte e retro è maggiormente presente e dunque la sensazione di sinuosità è minore. Non cambia però l’ottimo appeal che si ha mentre lo si usa con una sola mano, anche meglio dei 5.5 pollici dello Z11, che qui diventano 5. Maneggevole e funzionale dunque e ancora molto bello da guardare grazie ai suoi 5 pollici in FHD. Ed è anche leggero: pesa solo 138 grammi a fronte di 8 millimetri di spessore. Portalo con sé non darà grossi problemi. Molto bello il pulsante home che si illumina di rosso all'arrivo di notifiche.

L’hardware

Decisamente inferiore al modello più grande. Qui abbiamo un processore Snapdragon 617 quad-core a 64-bit con scheda grafica Adreno 405 e 3 GB di RAM. Insomma, qualcosa in meno dello Snapdragon 820 e dei 4 GB di RAM dello Z11 ma è tutto ottimizzato per girare al meglio su uno schermo più piccolo e un dispositivo dalle richieste energetiche ridotte, da parte di una CPU meno roboante.

La memoria interna è da 32 GB (più o meno 24 GB a disposizione) e si può espandere con microSD fino a 200 GB (in alternativa alla seconda sim LTE). La batteria è da 2800 mAh con ricarica rapida Quick Charge 3.0. Un piccolo appunto: nonostante un processore teoricamente meno dispendioso, a volte la presenza di molte applicazioni in background può causare un consumo eccessivo; la soluzione è chiuderle sempre tutte, quando non servono, una scelta obbligata per arrivare fino a sera con un uso intenso.

Sul retro del telefono c’è il lettore di impronte, posto sotto il sensore fotografico. Buono per sbloccare il terminale, pessimo quando lo si sfiora per sbaglio perché si attiva la possibilità di catturare una schermata o registrare un video live. Per fortuna non si avvia tutto in automatico ma bisogna confermare ed è una perdita di tempo di cui fareste volentieri a meno.

Fotocamera

16 megapixel per un sensore Sony IMX298 non è davvero male, soprattutto grazie alla stabilizzazione ottica nei video e al riconoscimento automatico (e seguente focus) dei volti. Come sullo Z11 c’è l’elaborazione software NeoVision, anche se 5.8 rispetto alla 6.0 del phablet, che consente di ricostruire in 3D lo scatto quando c’è poca luce a disposizione. In questo modo le foto diventano accettabili e con colori ancora vivi anche a condizioni non ottimali. La fotocamera frontale è da 8 megapixel senza grosse sorprese.

Sistema operativo e software

Android 5.5.1 Lollipop, purtroppo un passo indietro rispetto ai modelli con Marshmallow. La carenza è, almeno in parte, limitata dalla Nubia UI 3.0, che introduce anche qui (come sullo Z11 classico) la possibilità di sfruttare i lati del telefono per compiere azioni particolari. Ad esempio, con uno swype dall’alto in basso si può passare alle app aperte, dal basso all’alto si attiva un’applicazione a scelta. Ma la personalizzazione non manca e abilitare entrambi i lati per compiere gesti specifici ha i suoi vantaggi.

Il modello nelle nostre mani, pur essendo impostato sulla lingua italiana, conserva buona parte dei menu e sotto-menu in inglese. Questo può essere un problema per chi non mastica per nulla la lingua; speriamo in un aggiornamento rapido che localizzi tutto il sistema.

Prezzo e conclusioni

Sullo store online costa 249 euro, un prezzo a metà strada tra l’occasione e la voglia di spendere qualcosa in più per passare ad altro. Ma vale la stessa considerazione fatta in precedenza: se la necessità è quella di dotarsi di un terminale Android che odori di novità, comprare uno Z11 Mini (pienamente supportato in Italia se acquistato sui canali ufficiali) potrebbe essere una buona idea. Certo, è tutto in proporzione: display più piccolo, meno curvo e specifiche al ribasso rispetto al top di gamma ma l’ecosistema resta interessante e con qualche aggiustamento software (Android 6 e localizzazione completa) godrebbe di un pubblico ancora maggiore. 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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