Psichedelico, adrenalinico e spietato: Super Hexagon è un coinvolgente gioco con grafica minimale e coloratissima, controlli elementari e musica chiptune molto ritmata.
Nato per iOS e poi convertito per PC e Mac (sulla piattaforma Steam ), il titolo si è guadagnato lodi sperticate e al contempo anche parecchi improperi per la sua notevole difficoltà. Da pochi giorni è disponibile anche in una versione per i dispositivi con sistema operativo Android.
Come si gioca
Lo scopo di Super Hexagon consiste nel fare sopravvivere un triangolino su cui si richiudono di continuo mortali forme esagonali, andando alla costante e frenetica ricerca dello spazio vuoto in cui non rimanere schiacciati.
I controlli del gioco sono elementari: poggiamo il dito sullo schermo per muoverci, rilasciamo per fermarci. Toccando sulla destra si ruota in senso orario, sulla sinistra in senso inverso.
Il gioco ha tre livelli di difficoltà crescente, chiamati Hexagon, Hexagoner e Hexagonest e sopravvivendo per almeno sessanta secondi si possono sbloccare tre ulteriori livelli con il prefisso "Hyper". L'obiettivo finale è resistere un minuto intero al livello Hyper Hexagonest. Questo in teoria: la realtà è che ci vuole un bel po' di tempo e di tentativi per affinare i riflessi, comprendere i pattern e totalizzare più di qualche manciata di secondi anche al livello più basso e facile. Il tutto mentre una laconica voce femminile sottolinea i (pochi) risultati e i tanti "Game Over".
Il fascino di Super Hexagon sta prima di tutto nell'essenzialità del meccanismo di gioco. La sfida ai nostri riflessi e alla nostra concentrazione è una provocazione difficile da ignorare, e l'immediatezza dell'interazione rende fin troppo facile il tentativo compulsivo. Again.
Dove scaricare il software
Super Hexagonsi può acquistare su Google Play al prezzo promozionale di 0,70 Euro. L'app richiede Android versione 2.2 o superiore. La musica, realizzata dall'irlandese Chipzel, si può ascoltare su Bandcamp dove è anche in vendita, a partire da 2 sterline britanniche.
Si ringrazia Serena Di Virgilio per la collaborazione nella stesura dell'articolo.
