L'iPhone Killer colpisce ancora. La colpa potrebbe essere dei caricabatterie contraffatti
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L'iPhone Killer colpisce ancora. La colpa potrebbe essere dei caricabatterie contraffatti

Un uomo di trent'anni è finito in coma a Pechino dopo aver preso in mano il suo iPhone 4 mentre era in carica. Si tratta del secondo caso in una settimana. A quanto pare il problema riguarda l'enorme quantità di caricabatterie contraffatti Apple venduti sul mercato nero cinese

Questa volta si tratta di un uomo di trent’anni, e di un iPhone 4.

Wu Jian Tong aveva messo il suo iPhone a caricare, in casa con lui c’era sua sorella, la quale racconta di averlo visto afferrare telefonino mentre ancora era in carica, biascicare qualcosa del tipo “sto prendendo la scossa” e poi caracollare a terra alle in preda a convulsioni. La sorella di Wu Jian Tong è intervenuta a staccare la spina, dopodiché l’uomo è stato portato d’urgenza all’ospedale di Pechino dove i medici hanno lo hanno rianimato individuando senza ombra di dubbio i segni di un elettroshock. Da dieci giorni viene mantenuto in coma farmacologico.

È successo lo scorso 8 luglio, a Pechino, ma la notizia è stata diffusa solo in queste ore, dopo che l’analogo caso che ha portato alla morte della hostess cinese Ma Ailun ha fatto il giro del mondo. In questo caso, però, incorrono nuovi elementi che aiutano a fare luce su un mistero che, per ora, sembra circoscrivibile al territorio cinese e al melafonino Apple.

A detta della sorella di Tong, infatti, sia il melafonino che il suo caricabatterie sembravano in ottime condizioni, il caricabatterie però non era un prodotto originale Apple, bensì un’imitazione difettosa. Secondo diversi analisti potrebbe essere proprio il caricabatterie, la chiave per spiegare i due casi cinesi, dal momento che a quanto pare anche Ma Ailun utilizzava un prodotto contraffatto e apparentemente identico ai caricabatterie venduti da Apple.

Si tratta di un fenomeno tutt’altro che isolato. Stando a un report diffuso dalla testata Bejing News, nel 2012 sono state arrestate più di 100 persone con l’accusa di aver prodotto e venduto l’equivalente di 81 milioni di dollari di prodotti Apple contraffatti agli stessi siti da cui migliaia di utenti cinesi acquistano caricabatterie di seconda scelta. Questi caricabatterie vengono prodotti in stabilimenti non registrati nelle province sperdute della Cina meridionale, per poi essere immessi nel mercato Web.

Il caso di Tong e quello di Ma Ailun stanno facendo molto discutere in tutto il mondo, in Cina invece si sprecano i notiziari in cui si mostrano i lampanti difetti dei caricabatterie e dei convertitori Apple contraffatti.

In attesa che emergano nuovi sviluppi, Apple ha dichiarato di stare investigando a fondo sul problema. Per quanto, alla luce di quanto spiegato sopra, il problema probabilmente esuli dalle competenze di Cupertino, già in passato sono stati registrati problemi con alcuni caricabatterie di iPhone . Inoltre, il fatto che in due casi su due gli smartphone killer fossero iPhone, crea un inaggirabile problema di immagine. E dunque, in prospettiva, un potenziale problema di marketing.

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Fabio Deotto