iOS 7, chi lo ama e chi lo odia
Tecnologia

iOS 7, chi lo ama e chi lo odia

Le reazioni di designer, giornalisti e opinionisti al nuovo sistema operativo che Apple porterà al debutto su iPhone, iPad e iPod dal prossimo autunno

Entusiasmante, incoerente, fresco, triste. È sufficiente mettere insieme gli aggettivi più utilizzati da giornalisti, opinionisti e addetti ai lavori per rendersi conto che iOS 7 – il nuovo sistema operativo mobile svelato da Apple la scorsa settimana – ha letteralmente diviso gli animi.

C’era da aspettarselo, del resto. Per sei anni la piattaforma che ha vestito gli iPhone, gli iPad e gli iPod Touch è rimasta sostanzialmente uguale a se stessa, divenendo di fatto uno dei marchi di fabbrica della Mela. Quasi scontato, allora, che un cambiamento così radicale finisse per creare scompiglio.

Nella ridda di commenti più o meno autorevoli apparsi in questi giorni sul Web, spiccano soprattutto quelli espressi dalla community di designer, fra i più attenti (e severi) nel giudicare il lavoro di Jonathan Ive e soci.

Scrive ad esempio Ben Cline, co-fondatore di Interactive Designer (Rally Interactive): "La buona notizia: l’esperienza d’uso è notevolmente migliorata e la pelle dell’interfaccia utente potrà essere iterata e lucidata nel tempo".

 

Fra i più entusiasti nel battezzare il nuovo OS di Apple c’è Mike Monteiro di Mule Design, che in un messaggio diretto inviato a Om Malik via Twitter spiega: "È una boccata d'aria fresca. Questo (rinnovamento) apre ogni sorta di possibilità. Sono entusiasta perché è nuovo. E fresco. La schifezza creata da Forstall è andata verso la sua logica conclusione. Qualsiasi sistema di progettazione che non può più essere espanso è destinato a morire. Il nuovo materiale è un nuovo inizio, anche se alla fine è anch’esso destinato a morire. Ma in questo momento sono entusiasta di come possa crescere ed essere esteso. Non è perfetto. Ma come designer mi esalta. Come consumatore? Non so".

Più cauto ma comunque favorevole al restyling Raphael Schaad, creatore di alcune app di successo (come Flipboard e iA Writer). "C’è molto lavoro da fare ma la direzione è quella giusta".

Il partito dei detrattori di iOS 7 è capeggiato da Joshua Topolsky, storica firma del giornalismo tecnologico a stelle e strisce, che in una recensione al vetriolo apparsa su The Verge scrive: "Il look and feel è incoerente. Colori aggressivi. Nessun armonia. Nessun tema principale".

Rincara la dose Matt Galligan:"Sono il solo a pensare che le iOS 7 icone della schermata Home sono brutte, poco equilibrate e con un gusto del colore poco attraente?".

 

No, non è il solo. Si chiede ad esempio Ryan Katkov uno dei designer di Life's 360. "Ma a cosa stavano pensando quando hanno progettato l’icona di Safari? “Il gradiente va dal chiaro allo scuro di contrasto, mentre quella della Mail va al contrario ed è collocato su uno sfondo colorato. Perché?".

Ancora più severo il giudizio sulle trasparenze dell’interfaccia di iOS 7: "Odio guardare questo schermo: effetto vetro smerigliato combinato con icone ambigue".

E' proprio la grafica delle icone a scatenare le razioni più veementi: "Game Center è ora una raccolta di gocce 3D messe insieme su uno sfondo bianco, mentre l'icona Fotocamera è qualcosa di più simile a una clip-art posizionata su un rudimentale gradiente di grigio che vuole essere più astratta di quello che è", scrive ancora Topolsky.

C’è chi addirittura accusa Jonathan Ive di plagio o comunque di scarsa originalità: "La nuova e bella app Meteo assomiglia molto a quella di Yahoo", scrive The Atlantics . I più sottolineano invece le analogie fra iOS 7 e l'interfaccia a piastrelloni dinamici di Windows Phone , mentre ai più attenti non sono sfuggiti i richiami  alle animazioni in stile HTC  e al sistema di gesture della posta ispirato a BlackBerry 10 .

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Chiudiamo con l’opinione forse più equilibrata fra tutte quelle che abbiamo letto in questi giorni, quella di Craig Mod , designer, scrittore e publisher indipendente: “iOS7 ci fa semplicemente capire che siamo arrivati a un punto in cui il design delle interfacce dei dispositivi digitali non può essere valutato con precisione da lontano. Queste sono cose viventi, sistemi. Dove la fisica, la parallasse, la raffinatezza dei movimenti sono tutti parte del design e il design superficiale è solo una punta piuttosto noiosa di un iceberg che invece è molto profondo. Fino a quando non vivremo il nuovo sistema operativo per giorni sarà difficile dire se il progetto sia o meno di successo. Ciò che è stato delineato si presenta come una base molto razionale su cui estendere il sistema operativo, molto più fuori dal tempo rispetto a quella precedente. Le uniche bandiere realmente rosse che vedo (a parte la cattiva iconografia che però è facile da correggere) sono le scelte che riguardano la traslucenza. Non ho mai visto un caso in cui la traslucenza migliori la chiarezza di una interfaccia. E da quello che abbiamo visto finora, sembra che anche iOS finisca per cadere dalla parte della confusione".

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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