Ecco perché Google vuole un tablet con sensori 3D
Zanthia @ Flickr
Tecnologia

Ecco perché Google vuole un tablet con sensori 3D

Google si prepara a sfornare un tablet che consente all'utente di catturare immagini 3D di oggetti e ambienti. Le applicazioni possibili sono numerose, ma probabilmente l'obiettivo finale sono i robot

Ricordate Project Tango? A febbraio Google aveva mostrato al mondo un prototipo di smartphone da 5 pollici dotato di sensori 3D che avrebbero consentito all’utente di creare mappe tridimensionali di un ambiente chiuso semplicemente orientando il proprio dispositivo. Ecco, è di oggi l’indiscrezione secondo cui Google sarebbe in procinto di consegnare a qualche migliaio di sviluppatori prototipi di un nuovo tablet con caratteristiche simili a quello smartphone.

Stando alla soffiata il nuovo dispositivo sarebbe un tablet da 7 pollici, dotato di due videocamereposteriori, sensori di profondità a infrarossi e un nuovo software che consentirebbe di catturare immagini tridimensionali di oggetti e ambienti chiusi. E se davvero Google sta per consegnare 4000 di questi tablet agli sviluppatori, significa che di qui a qualche mese scopriremo quali e quante impieghi potrebbe avere questa nuova tecnologia.

Al momento, infatti, le speculazioni si orientano intorno ad applicazioni per la navigazione indoor studiate appositamente per gli utenti ipovedenti e a una tecnologia complementare per le interfacce gesturali dei videogiochi (leggi: Kinect). Eppure, chi conosce bene Google sa che per ogni freccia c’è sempre più di un bersaglio. Project Tango non fa eccezione.

Mentre i colossi dell’hi-tech si affettano a procurarsi l’equipaggiamento necessario per affrontare l’attesa esplosione della nuova realtà virtuale , Google ancora una volta cerca di scavarsi un solco personale che prende la questione da una direzione differente. Invece di fornire agli utenti strumenti per creare una realtà alternativa in cui immergersi, Google da tempo sta puntando a sviluppare dispositivi che aiutino l’uomo ad aumentare la realtà in cui vive tutti i giorni. Questo vale per i Google Glass, come per gli smartphone e i tablet.

Ma esiste un terzo bersaglio, ancora più lontano all’orizzonte, e ha a che fare con la divisione di Google che si sta occupando di intelligenza artificiale, apprendimento automatico e robot. Abbiamo parlato nei giorni scorsi della Google Car , che sfrutta una riproduzione virtuale delle strade californiane per imparare a orientarsi e guidare, abbiamo spiegato come quel particolare software in realtà potrebbe essere solo una prima prova per qualcosa che, in futuro, aiuterà robot e intelligenze artificiali ad orientarsi nel nostro mondo. Ecco: Project Tango potrebbe inserirsi nello stesso solco.

Insomma, provate a immaginare un robot (o una vettura automatica) che sia in grado di ricreare automaticamente mappe tridimensionali degli spazi in cui si muove: il suo apprendimento del mondo che ci circonda potrebbe essere ancora più veloce.

I più letti

avatar-icon

Fabio Deotto