Google Pixel 2
Tecnologia

Come sarà il prossimo Google Pixel 3

Più grande, almeno in termini di superficie utile, con il notch e 4 fotocamere (due davanti e due di dietro): tutto sul prossimo Googlefonino

Se con il Pixel 2 (e ancor di più il Pixel 2 XL) Google ha dimostrato di essere all’altezza di tutti i principali produttori di smartphone, con il Pixel 3 l’obiettivo sarà quello di tradurre questa consapevolezza in numeri. Le vendite dei Google-fonini (meno di 4 milioni nel 2017, secondo IDC) restano ancora modeste rispetto alla concorrenza (nello stesso anno, per dire, Apple ha piazzato sul mercato oltre 215 milioni di iPhone), motivo che avrebbe indotto gli ingegneri delle grande G a dare un’accelerata allo di sviluppo del nuovo modello.

Meno cornici (ma non manca il notch)

Ma come sarà in concreto questo nuovo telefono Made in Mountain View? Secondo alcune rivelazioni raccolte da Bloomberg, il terzo atto del Pixel si presenterà ancora una volta in una versione standard (Pixel 3) e una più grande (Pixel 3 XL) caratterizzata da schermo allargato, cornici ridottissime e l’ormai onnipresente notch.

Il nuovo modello si avvarrà anche di due fotocamere posteriori e due fotocamere frontali, queste ultime piazzate proprio all’interno del notch (che sarà comunque più ridotto di quello dell’iPhone). Se l’ipotesi dei quattro obiettivi dovesse essere confermata, si tratterebbe di un’opzione del tutto inedita per la storia del marchio, che in passato ha lasciato alla sola elaborazione software il compito di regolare tutti quegli effetti mutuati dalla fotografia professionale (a cominciare dal cosiddetto bokeh).

Il debutto di Android P

Nulla si sa ancora, invece, circa la qualità dello schermo, forse il vero punto debole del Pixel 2, per via di una anomala tendenza al blu e della comparsa su alcuni modelli di immagini fantasma (il cosiddetto effetto burn-in).

Il lancio dei nuovi Pixel 3 e il Pixel 3 XL, previsti per l’ultimo trimestre dell’anno, coinciderà con il debutto della nuova versione di Android - al momento contrassegnato dalla sigla Android P. Molte le novità sul piatto, dall’arrivo di una barra inferiore che sostituisce i classici tre pulsanti Home, Back e Menu (smile a quella utilizzata da iOS per l’iPhone X) alle cosiddette App Actions e Slices (scorciatoie più dirette e contestuali), dal nuovo Google Maps alla Batteria adattiva, che promette di imparare a gestire meglio le app preferite, e quelle meno frequenti, installate sul telefono.

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Roberto Catania
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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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