Apple: 32 milioni di rimborsi per gli acquisti dei baby-utenti
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Tecnologia

Apple: 32 milioni di rimborsi per gli acquisti dei baby-utenti

Accordo con la FTC americana: la società di Cupertino risarcirà gli acquisti in-app fatti dai bambini senza il consenso dei genitori. E avrà tre mesi di tempo per cambiare il sistema di fatturazione dell'App Store

Chi ha dei bambini e uno o più dispositivi mobili di ultima generazione lo sa bene: non c’è niente di più facile che un piccolo polpastrello finisca malauguratamente su un pulsante virtuale per l’acquisto di app o di opzioni a pagamento. Del resto il modello freemium di molti giochi e programmi presenti sui bazàr delle applicazioni si presta a un certo genere di shopping più o meno inconsapevole: scarichi un app gratuita per smartphone o tablet e poi scopri che disseminati in tutti gli angoli del display ci sono add-on, inviti e ammiccamenti di ogni tipo per arricchire l’esperienza di gioco.

Secondo la FTC (la Commissione federale statunitense per il commercio), quello dei cosiddetti acquisti in-app è un aspetto che i produttori di dispositivi mobili dovrebbero tenere sotto stretta sorveglianza. Ad esempio inserendo nei propri sistemi operativi opportuni strumenti di controllo parentale che permettano ai genitori dei baby-utenti di bloccare le transazioni. Ebbene, a quanto pare i sistemi adottati finora da Apple non sarebbero sufficienti. "I bambini hanno speso milioni di dollari senza che i loro genitori ne fossero al corrente e potessero esprimere il consenso", ha detto il commissario FTC Elizabeth Ramirez, sottolineando il mancato rispetto da parte della società di Tim Cook degli obblighi sul consenso informato per il pagamento di beni e servizi. Come dire che fino ad oggi Apple non si sarebbe mai preoccupata di tutelare i genitori dagli eventuali acquisti indesiderati fatti dai figli.

La Mela pare però intenzionata a intervenire in maniera perentoria sulla questione. A rivelarlo la stessa Antitrust americana in una nota diramata ieri nella quale fa sapere di aver raggiunto un accordo con i vertici di Cupertino per la revisione delle pratiche di acquisto all’interno dell’App Store. Secondo l’accordo, Apple avrà tempo fino al 31 marzo di quest’anno per modificare il suo sistema di fatturazione in modo che i consumatori possano da un lato esprimere il consenso informato prima delle eventuali transazioni, e al contempo recedere da esso in qualsiasi momento. “L'accordo con la FTC non ci impone di fare qualcosa che già non avessimo intenzione di fare, ecco perché abbiamo deciso di accettare piuttosto che intraprendere una lunga e fuorviante battaglia legale", ha dichiarato Tim Cook al New York Times.

A completare l’attività di conciliazione con le autorità la decisione di risarcire i genitori dei bamibini “spendaccioni” per un ammontare minimo (complessivo) di 32,5 milioni dollari. "Questo accordo è una vittoria per i consumatori danneggiati dai sistemi di fatturazione sleale adottati da Apple" - ha commentato Elizabeth Ramirez - e un segnale per la comunità imprenditoriale: qualsiasi attività di business, che sia in ambito mobile o all’interno di un centro commerciale sullla strada, deve applicare le tutele fondamentali per i consumatori"

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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