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Android Wear 2.0: le cose da sapere

Come cambia il sistema operativo sviluppato da Google per il mondo degli orologi intelligenti

Dopo un’attesa durata tanti (troppi) mesi, Google ha deciso di dare una rinfrescata al suo sistema operativo per il mondo smartwatch. Lo fa con una nuova versione di Android Wear (la 2.0) che introduce molte novità, sia sul piano “cosmetico” che su quello delle funzionalità.

Difficile dire ora se questo basterà a risollevare le sorti di un settore - quello degli orologi intelligenti - che a parte qualche rara eccezione stenta ancora a decollare. Di certo Android 2.0 è stato concepito proprio per migliorare l’esperienza d’uso - a onor del vero finora poco brillante - di questo genere di dispositivi.

Qui di seguito vi spieghiamo quali sono le novità più importanti e quali sono i dispositivi (vecchi e nuovi) che potranno beneficiare dell’aggiornamento [Scorri Avanti per continuare].

Cambia la forma (ma non la sostanza)

Android Wear 2.0 si presenta con un’interfaccia più pulita e gesture più razionali. Le notifiche - inserite all’interno di schede tematiche colorate in modo differente - possono essere lette in tempo reale o richiamate attraverso uno swipe verso l’alto; con una strisciata verso destra (o verso sinistra) è invece possibile cambiare i quadranti dello smartwatch. Per navigare fra le app occorre invece agire sul tasto fisico dell’orologio, un po’ come accade su Apple Watch: la lista si apre con un clic e si scorre con la ghiera (naturalmente ove presente).

Modi nuovi per interagire

Android Wear introduce alcune importanti novità per migliorare l'interazione diretta via smartwatch. Su dispositivi dotati di modulo LTE è possibile ad esempio effettuare chiamate e riprodurre musica in streaming, anche senza telefono collegato; si parte con Google Play Music, ma nel futuro è prevista l’estensione della compatibilità a Spotify e agli altri servizi di musica online. I messaggi e le altre app che prevedono un’inputazione di testo (vedi WhatsApp) si arricchiscono di una nuova interfaccia dotata di tastiera estesa. Chi volesse utilizzare un’opzione più pratica può invece fare affidamento su una funzione (Smart Reply) che suggerisce le parole imparando dalle conversazioni precedenti.

Google Assistant al posto di Google Now

La parte di interazione vocale verrà affidata a Google Assistant, il nuovo assistente vocale che di fatto ha preso il posto del vecchio Google Now [Leggi come funziona]. Per “chiamarlo” occorre essere in un Paese che supporta il servizio e pronunciare la parola d’ordine “Ok Google”, oppure - laddove è previsto - premere a lungo il pulsante fisico del dispositivo da polso. 

Le app si installano da Play Store

Gli smartwatch motorizzati Android Wear 2.0 devono essere collegati a un dispositivo principale (di norma uno smartphone Android), ma possono funzionare indipendentemente dal telefono. Le app devono essere in ogni caso abilitate una ad una dal Play Store di Android Wear. Fra i servizi già ottimizzati per Android Wear 2.0 segnaliamo AccuWeather, Android Pay, Foursquare, Google Fit, Google Messenger, Google Play Music, Lifesum, Robin Hood, Runkeeper, Runtastic, Strava, Telegram e Uber.

Android Pay, per pagare con l'orologio

La nuova versione di Wear supporta Android Pay, il sistema per i pagamenti di prossimità basata su protocollo di prossimità. Per utilizzarlo sarà sufficiente avvicinare lo smartwatch (purché provvisto di modulo NFC) a un POS abilitato. Gli orologi accoppiati con smartphone con bootloader sbloccato potrebbero avere qualche problema.

Google Fit diventa più indipendente

Google Fit, l’applicazione proprietaria per il monitoraggio delle prestazioni sportive, è stata rivista: la disposizione delle informazioni principali (calorie consumate, cadenza, distanza e battito cardiaco) è stata razionalizzata per essere più facile da leggere, anche durante l’attività sportiva. Come molte altre applicazioni presenti su Android Wear 2.0, anche Google Fit può funzionare indipendentemente dal telefono a cui è accoppiato. Significa che è possibile effettuare il tracking delle attività (corsa, camminata, bicicletta, sollevamento pesi, flessioni, addominali e piegamenti) anche senza portarsi appresso il cellulare. 

La compatibilità con i nuovi (e vecchi) smartwatch

Sono di Lg i primi due dispositivi equipaggiati nativamente con Android Wear 2.0: si tratta dei nuovissimi Watch Sport e Watch Style, due orologi impermeabili, oltre che intelligenti, dotati di display Oled, cardiofrequenzimetro, LTE, Gps ed NFC. L’aggiornamento è compatibile anche con buona parte degli smartwatch Android di prima generazione. La lista dei dispositivi che supportano la nuova versione del software comprende fra gli altri il Moto 360, i vecchi Lg Watch, gli Huawei Watch e gli Asus ZenWatch.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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