Lo smartphone di Amazon? Non potrà competere con l’iPhone (né con il Galaxy S5)
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Lo smartphone di Amazon? Non potrà competere con l’iPhone (né con il Galaxy S5)

Ecco perché il futuro telefonino intelligente del colosso dell’e-commerce ha poche chance di sfondare nel segmento più nobile della telefonia mobile. Almeno finché dipenderà da Android

Se sei americano, lavori nell’hi-tech e hai un portafogli rigonfio di soldi, hai pensato almeno una volta nella vita di poter creare qualcosa di più rivoluzionario dell’iPhone. Figuriamoci poi se ti chiami Jeff Bezos, sei uno dei venti uomini più ricchi del mondo e sul tuo curriculum c’è scritto che hai creato il più grande sito di e-commerce del mondo e che hai come hobby spedire pacchi coi droni e costruire alberghi sulla Luna.

E insomma, che il patron di Amazon abbia la voglia e la possibilità di realizzare lo smartphone più bello e innovativo del reame non lo scopriamo certo oggi. Ma a quanto pare è arrivato il momento di passare dalle chiacchiere ai fatti. Il Wall Street Journal è pronto a metterci una mano sul fuoco: dopo l’estate il telefonino intelligente si Amazon si farà. Il colosso dell’e-commerce si appresta dunque ad entrare in diretta competizione con Apple e Samsung, le due realtà più scintillanti del panorama mobile, ma anche con tutti quei produttori col passaporto asiatico che stanno lanciando dispositivi mobili dal rapporto prestazioni-costi a dir poco stuzzicante.

ANDROID, CROCE E DELIZIA
Non sarà, è bene precisarlo, un salto nel vuoto. Amazon, come ben sanno gli appassionati di nuove tecnologie, si è già affacciato nel mercato dei device portatili, dapprima con il suo popolare lettore di e-book, Kindle, poi con il tablet Kindle Fire. Sarà proprio questo secondo prodotto la base di partenza del telefonino intelligente in costruzione nei cantieri della società californiana: a meno di un improbabile escursione nel mondo dei sistemi operativi, infatti, lo smartphone di Amazon si baserà su una versione ricucinata di Android. E qui sorgono le prime perplessità.

Quante chance di successo può avere un dispositivo nato da una costola del popolare OS del robottino verde? Cosa può aggiungere rispetto alla concorrenza Android, e in particolare rispetto a quella marchiata Samsung? E poi: in che modo Amazon pensa di ovviare alle limitazioni che Google impone a tutti quei produttori che, in un modo o nell’altro, utilizzano il suo sistema operativo modificato con personalizzazioni molto spinte? L’Amazon-phone, per dirla senza troppi giri di parole, rischia di vedere la luce senza le mappe di Google, senza le notifiche e senza gli acquisti in-app che abbiamo imparato a conoscere sui telefonini Google-based. Praticamente uno smartphone Android castrato. Certo, Amazon saprà confezionare un prodotto dal rapporto qualità-prezzo molto interessante e probabilmente saprà anche convincere molti sviluppatori a lavorare per il suo ecosistema. Ma è innegabile che ad oggi il suo progetto rimane comunque assecondato ai voleri (e agli umori) di Google.

MISSIONE IMPOSSIBILE?
Ecco perché se vuole convincere gli utenti a mollare la strada vecchia per la nuova, Jeff Bezos dovrà inventarsi qualcos’altro. Ad esempio di un telefono pieno zeppo di effetti speciali: c’è chi preconizza un terminale con sei fotocamere e chi scommette su un’interfaccia 3D da utilizzare senza bisogno di indossare occhiali o altre appendici. Anche in questo caso, però, corsi e ricorsi storici non giocano a favore di Amazon: già in passato società del calibro di Samsung ed Lg hanno provato a ubriacare gli utenti mettendo sul piatto soluzioni spettacolari e ricche di appeal. I risultati, però, sono stati quasi sempre deludenti. Perché alla lunga chi compra un oggetto da svariate centinaia di euro preferisce la concretezza alle funzioni sbrilluccicanti ma fondamentalmente inutili.

Insomma, sembra quasi impossibile che Jeff Bezos riesca nell’ennesima impresa della sua straordinaria carriera professionale. In un segmento nel quale Google ed Apple detengono quasi il 95% del mercato, fare un altro telefono di successo è impresa a dir poco ambiziosa. Anche per chi è abituato a sognare la Luna.

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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