Sky Q: 5 cose da sapere
La piattaforma televisiva ha completamente reinventato la sua offerta puntando molto sul mobile e su una nuova interfaccia utente
La Sky che entra nel 2016 non è più la stessa. L’emittente satellitare di Murdoch aveva già avviato un processo di digitalizzazione delle fruizioni, qualche anno fa, con il lancio di SkyGo, ma adesso va decisamente oltre. L’offerta che partirà il prossimo anno in Inghilterra e Irlanda, permetterà alle trasmissioni di diventare “liquide”, ovvero di uscire dallo schermo principale di visione per approdare su altri dispositivi, tv ma anche smartphone e tablet. Da noi non dovrebber arrivare prima della fine del 2016 e per questo non ci sono prezzi e ipotesi di canone. Cerchiamo però di capire di cosa si tratta.
Il nuovo decoder
Sky Q è prima di tutto un decoder più snello, con 2 TB di spazio di archiviazione per salvare programmi, film e tutto lo scibile in onda sui canali del pacchetto in possesso e in grado di fungere da hotspot Wi-Fi tramite un accessorio esterno. Con quest’ultima funzione si potranno trasmettere i programmi ad apparecchi compatibili, soprattutto smartphone e tablet se si trovano nel raggio di azione wireless.
Sky Q Mini
Sky Q Mini è l’accessorio necessario per guardare su un televisore sprovvisto del collegamento a Sky i programmi satellitari proprio come se si avesse il decoder al fianco. Essendo collegato al set-top box principale, funziona nella cerchia del Wi-Fi e permette di fare zapping in maniera indipendente da ciò che si guarda dalla TV sorgente.
Sky Q App
Tornando a smartphone e tablet, Sky ha lanciato anche la sua app (che non è chiaro se sostituirà SkyGo o sarà indipendente) per dispositivi mobili. Qui si potranno sfogliare i canali del proprio pacchetto e non solo: lo spettatore può guardare, registrare, mettere in pausa dal telefono e riprendere la trasmissione su altri dispositivi (TV comprese) registrate al servizio. Per un massimo di 5 schermi totali (2 tra smartphone/tablet e 3 televisori).
Interfaccia utente
Nuovo anche l’ecosistema interattivo che Sky offre ai suoi clienti. Il punto centrale sono le app, già installate o da scaricare, che aumentano le possibilità di visione oltre i classici canali. Tra queste YouTube, Vevo, Spotfy e servizi on-demand come i video dei spericolati possessori delle GoPro, che pubblicano i loro filmati su una piattaforma globale, accessibile anche da qui. Sembra un aspetto minore, ma la nuova interfaccia è ciò che avvicina Sky Q ad essere un concorrente diretto della Apple TV di nuova generazione.
Il telecomando
Accessorio oramai dimenticato? Non proprio. Come Apple anche il telecomando satellitare diventa touch. Certo qui qualche pulsante resta ancora ma è per ovvie ragioni. Si collega Bluetooth al decoder e grazie alla piattaforma sensibile al tocco, semplifica lo zapping dei canali attraverso lo swype e la navigazione su una guida televisiva che adesso mostra un mix dei programmi raccomandati, quelli più seguiti e i migliori suggeriti ad ogni singolo utente, derivati anche da My Q, una sorta di cronologia di visione giornaliera.