Chi ha paura dei Google Glass?
Tecnologia

Chi ha paura dei Google Glass?

Accattivanti e alla moda ma anche pronti a registrare quello che vedono di nascosto. Il garante: "Rischi per i rapporti con le persone"

A me gli occhi”. Una frase che calza a pennello se associata all'ultima peripezia di Google che ha dato alla luce gli occhialini del futuro, quelli con cui andare su internet, immortalare foto e video e, potenzialmente, fare tutto quello che si fa dai moderni smartphone e tablet, forse anche di più. Google Glass vuol dire monitorare il web sovrapponendolo a quello che ci circonda e che stiamo vivendo in quel particolare momento, anche adesso. Più di una volta è venuto il dubbio di come verrà preservata la privacy degli individui che incrociano un “glasser” e a spiegare la questione è Antonello Soro, garante della privacy, che ha espresso così il suo pensiero sulle pagine del Fatto Quotidiano : “Le nuove tecnologie sono state sempre connotate dal binomio opportunità rischi– spiega - ma certo con i Google Glass i vantaggi in termini di utilità per la nostra vita quotidiana corrispondono a grandi rischi sul piano sociale e nei rapporti tra le persone”.

Il problema della privacy sui Google Glass è duplice. Ad esserne interessati non sono solo gli individui che sono sotto l’occhio indiscreto di chi li indossa, ma gli stessi utilizzatori possono mettere a rischio la loro vita privata proprio come se perdessero lo smartphone o il tablet. L’esempio arriva dagli Stati Uniti da dove è rimbalzata un po’ ovunque la notizia di Luke Wroblewski, lo sviluppatore felice possessore di una copia dei Google Glass Explorer, almeno fino a quando si è accorto di averli persi in aeroporto. Più che della perdita concreta dell’oggetto Luke si è preoccupato delle foto e video dei parenti conservate sugli occhialini che, se nelle mani sbagliate, potrebbe costituire un bel tesoro di informazioni e dati personali.

Ma quanto ci guadagna il mondo con l’utilizzo di tali tecnologie?

Se lo è chiesto il Guardian che scrive : “Perderemo la privacy regalando i nostri occhi e orecchie ad internet?" La sorveglianza “passiva” (quella cioè che avviene senza che noi lo sappiamo attraverso videocamere di sorveglianza, webcam e, ahimè, Google Glass) è all'ordine del giorno e l’unica domanda che possiamo porci è quando arriveranno regole a limitare tuttoquesto. “Gli occhialini che navigano il web sono un passo importante verso un nuovo regime di sorveglianza – si legge sul Guardian – la loro capacità di registrare audio e video in mezzo ala folla porterà la questione ad un livello successivo. Si potrebbe pensare che siano sempre attivi a registrare e a quel punto cosa ne sarà del nostro anonimato?”. Ce lo chiediamo anche noi.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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