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Bandersnatch è una figata? Si, ma ha registrato tutte le vostre mosse

Netflix ha memorizzato le scelte fatte dal pubblico senza mai comunicarlo agli iscritti. Violazione del Gdpr? La questione non è chiara

Fan della prima o ultima ora di Bandersnatch? Niente di contrario, anzi, è anche logico restare affascinati da un nuovo modo di guardare telefilm in streaming, potendo scegliere i filoni da seguire con un click sullo schermo del telefonino. Ma c'è un grosso problema: Netflix, senza troppe sorprese, ha memorizzato ogni singola scelta dei suoi clienti, pubblico di Bandersnatch, senza mettere in pratica quelle norme di sicurezza dettate dal Gdpr, magnifica invenzione adottata dai paesi aderenti all'Unione Europea nel maggio del 2018.

Cosa succede

Il ricercatore di sicurezza Michael Veale ha chiesto e ottenuto i suoi dati di visualizzazione chiedendoli direttamente a Netflix, sulla base della norma sulla protezione dei dati digitali. Il motivo? Alcuni hanno persino ipotizzato che Bandersnatch fosse in gran parte un'operazione di raccolta dati e Veale ha pensato bene di verificare la questione. Cosa ha scoperto? Beh che Netflix tiene traccia delle decisioni prese dai suoi utenti (il che ha senso considerando il funzionamento del film) e che mantiene tali scelte a lungo, anche dopo il termine della visione.

Pare inoltre che la compagnia archivi i passaggi effettuati per creare modelli di perfezionamento delle proposte sulla piattaforma. Ecco cosa ha risposto il gruppo allo stesso ricercatore: «Vogliamo aiutare a determinare come migliorare il modello di narrazione nel contesto di uno spettacolo o di un film». Ogni iscritto a Netflix che ha guardato Bandersnatch è diventato un file in formato .csv e .pdf, che racchiude il suo percorso di streaming all'interno del progetto interattivo.

Informativa ampia

Il punto è questo: Netflix rischia qualcosa? No, per nulla. L'informativa sulla privacy degli europei è talmente ampia da permettere alla compagnia di procedere esattamente come ha fatto. Semmai la questione è un'altra, e qua si che Netflix dovrà rispondere al regolatore europeo: dove vengono conservati i nuovi dati degli iscritti, per quanto tempo sono memorizzati e in che modo protetti?

Domande lecite e che probabilmente non cambieranno il modo di fruire della piattaforma ma gli utenti devono essere informati su tale utilizzo e avere la possibilità di esprimere un consenso esplicito, così come conoscere le procedure necessarie per ottenere le informazioni che li riguardano. Anche perché per il 2019 Netflix ha programmato altri contenuti simili a Bandersnatch, sempre interattivi e dunque servirà raccontare per bene al mondo come intende usare i dati che riceverà, in misura sempre maggiore e sempre più precisa.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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