Secondary ticketing: la musica contro i bagarini online
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Secondary ticketing: la musica contro i bagarini online

Claudio Trotta della Barley Arts ha riunito a Milano tutte le anime del music business. Per dire no al mercato parallelo dei biglietti dei concerti

"Quando ho scoperto l'esistenza del secondary ticketing ho provato rabbia ma anche pena nei confronti di esseri umani che spendono la loro vita a cercare di fottere gli altri. Sono peggio delle zecche, bisognerebbe pensare a collari anti-secondary ticketing, come esistono quelli anti-zecca". Parole chiare quelle di Elio al Teatro Parenti di Milano dove ieri Claudio Trotta ha riunito tutte le anime della musica per dire no a una speculazione che a livello mondiale vale circa 8 miliardi di dollari. 

Questo il "fatturato" dei biglietti dei concerti rivenduti online a un prezzo anche dieci volte superiore a quello di partenza. 

Motore dell'iniziativa milanese, Claudio Trotta, fondatore della Barley Arts che da anni conduce questa battaglia: "L'idea è quella di lanciare un osservatorio permanente, una sorta di telefono musicale che suoni sempre più forte come il Telefono Azzurro. Chideremo a Siae e ad Assomusica di farne parte. Non si può più permettere questa schiifosa speculazione" sostiene Trotta.

Contro il secondary ticketing si sono espressi anche Piero Pelù, Ron, Levante, Manuel Agnelli e Federico Zampaglione.  

Niccolò Fabi sintetizza così la sua posizione: "Invito i colleghi a non cercare alibi. Non essere consapevoli di come vengono venduti i biglietti per la nostra arte può essere considerato a tutti gli effetti connivenza".

Esplicito anche il presidente della Siae, Gaetano Blandini, che ha invitato gli spettatori dei concerti a non acquistare biglietti sul mercato secondario "perché ci si rende complici di una truffa".

Tra le soluzioni proposte quella del biglietto nominale sposata da Luca Montebugnoli, presidente di Best Union. 

Ansa

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Gianni Poglio