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Giovanni Bignami
Scienza

Giovanni Bignami, "Le rivoluzioni dell'universo"

Nel suo ultimo saggio, il celebre astrofisico (scomparso da poco) racconta corpi celesti e spazi cosmici. Un libro da non perdere

È uscito in questi giorni Le rivoluzioni dell’universo (Giunti, 225 pagine, 20 euro) l’ultimo libro dell’astrofisico Giovanni Bignami (scomparso lo scorso maggio). A raccontarlo in modo inedito (libro e autore) è Cristina Bellon, scrittrice e giornalista scientifica, che con il celebre scienziato ha condiviso penna, progetti di divulgazione e sogni.

Era inquieto, Giovanni Bignami: da risolvere c’era una questione importante. Nanni, così voleva essere chiamato, aveva un appuntamento con la casa editrice Giunti per la consegna del saggio Le rivoluzioni dell’Universo. Peccato che lui, astrofisico poliedrico oberato di impegni, ne avesse scritto in versione definitiva solo la metà, e senza seguire la cronologia dei capitoli.

In quel pomeriggio di aprile, Flavio Fiorani, responsabile editoriale della saggistica, stabilì la deadline. Scrisse la data su un foglio bianco e glielo mostrò. “Giovanni questa è la scadenza, 30 aprile”. Fiorani scandì ogni parola, con garbo ma con determinazione. Nanni gli aveva regalato uno dei suoi grandi sorrisi. Mentre io, che capitava fossi lì con loro, mi chiedevo come Nanni potesse consegnare tutto il lavoro in così poco tempo.

Quello che gli vidi fare nei giorni successivi è una storia quasi incredibile, ma vera. Nanni era sorretto da una grandiosa forza e da un ottimismo eroico. Non ci fu sosta né interruzione. Riusciva a scrivere e a seguire, contemporaneamente, i suoi progetti mondiali di astronomia, che lo portavano da un capo all’altro della terra. Scriveva con naturalezza, ardore, convinzione, ampiezza di respiro, come se lui i misteri dell’universo li avesse risolti nella sua mente, mentre ne riproduceva con le parole lo sviluppo.

Appena finiva un capitolo, lo condivideva con le persone più care e gli amici. Sembrava che cercasse l’approvazione di chi lo amava. Ma, in verità, il suo era un gesto d’amore, perché Nanni viveva con mirabile partecipazione la vita dei sentimenti, e possedeva una non meno mirabile esattezza nel farci sentire sempre al centro del suo universo. La sensibilità letteraria che si sommava all’intelligenza scientifica fa di lui una figura eccezionale, una pietra miliare che presto verrà riconosciuta come tale.


Nanni consegnò il saggio con puntualità, tre settimane prima della sua scomparsa. L’ultima volta che ho sentito la sua voce piena di entusiasmo è stato il 24 maggio 2017 alle ore 16.06, un’ora prima della sua morte. Non vi racconterò nulla di quell’orribile giorno. E nemmeno della disperazione in cui siamo sprofondati. Vi dirò invece di quanto sono stata fortunata in questi anni, di quanto noi che l’abbiamo frequentato siamo migliorati. Nanni è stato un dono, per tutti.

Il saggio è in libreria. In quelle pagine troverete il vero Nanni, con le sue visioni e il suo modo di vivere di sogno in sogno, di inquietudine in inquietudine. Voleva portare la scienza nei cuori di ogni persona, convinto che l’impatto positivo della scienza sul quotidiano non doveva conoscere discriminazioni di colore di pelle o di classe sociale. Tutto ciò che faceva, lo sentiva sia come assolutamente necessario sia come assolutamente libero.

Ogni gesto che compiva era una creazione. Proprio come Le rivoluzioni dell’universo, dove ha unito biologia, genetica e astrofisica, per raccontarvi, con parole facili, tutto dell’infinito che ci sovrasta. Gli stupendi racconti di vita vissuta vi parleranno di lui, scienziato rigoroso e rivoluzionario, che già pensava a come interagire con gli alieni, se e quando avrebbero bussato alla sua porta. E ci sarebbe riuscito, perché le sue doti diplomatiche lo avrebbero distinto anche in questo, come lo distinsero nell’incontro con Putin nel 2014.
 
Nell’ultimo capitolo Nanni naviga tra i problemi più importanti della storia dell’universo, giungendo all’epilogo: come finirà la Terra e l’Universo con dentro noi? Sarete trascinati in un vortice dalla velocità della sua mente. Leggere questo saggio sarà come bere un  oceano di conoscenze e istigazioni al pensiero, e farlo in un sorso solo.


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Cristina Bellon