Sanremo 2016, la finale: le 5 canzoni peggiori
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Sanremo 2016, la finale: le 5 canzoni peggiori

La sessantaseiesima edizione del Festival della canzone italiana è stata vinta a sorpresa dagli Stadio con "Un giorno mi dirai"

Renato Zero ha incantato il pubblico dell'Ariston con un medley dei suoi successi

Dopo cinque giorni di pleonastica e immotivata attenzione mediatica, cala finalmente il sipario, dopo l'ennesima finale-fiume, sulla sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo, impreziosita dalla maiuscola performance del superospite Renato Zero, che ha entusiasmato il pubblico del Teatro Ariston con un medley dei suoi successi. Un'edizione classica che, non discostandosi troppo dal festival dell'anno scorso, ha fatto il pieno d'ascolti, con una media superiore ai 10 milioni di telespettatori a puntata. Promosso Carlo Conti che, pur senza particolari guizzi, è stato bravo nel dare ritmo e nel "dirigere il traffico" di serate come sempre eccessivamente diluite. Bravissima Virginia Raffaele, che ha dato il meglio delle sue capacità camaleontiche nelle imitazioni di Carla Fracci, Belen Rodriguez, Donatella Versace e Sabrina Ferilli. I vincitori della gara canora sono stati a sorpresa gli Stadio, che hanno convinto pubblico e critica con un pezzo riuscito come Un giorno mi dirai, seguiti da Francesca Michielin e dalla coppia Caccamo-Iurato.

Vediamo, invece quali sono state, a nostro giudizio, le 5 canzoni peggiori della finale.[Cliccare su Avanti]

1) Alessio Bernabei - Noi siamo infinito

L'ex cantante dei Dear Jack Alessio Bernabei, mentre balla con trasporto sul tappeto dance del brano, ripete ossessivamente il refrain "Noi siamo infinito,Noi siamo infinito, Noi siamo infinito". Noi sì, ma non la nostra pazienza. Bye bye, Alessio

2) Valerio Scanu - Finalmente piove

"No tu non hai capito, tu non hai capito, tu non hai capito. No, tu non hai, tu non mi hai capito mai". Veramente non abbiamo capito perchè Valerio Scanu abbia vinto il Festival di Sanremo del 2010, mentre capiamo benissimo, dopo aver ascoltato la fragilissima Finalmente piove, perchè non lo ha vinto nel 2016.

3) Irene Fornaciari - Blu

Alla noiosa Blu ascoltata al Festival di Sanremo e ripescata con il televoto all'inizio di serata, preferivamo la Blu cantata da suo padre Zucchero nel 1998, assai più moderna nelle sonorità. Il testo è una summa di luoghi comuni e di facile retorica sul tema dell'immigrazione, con una spruzzata di immagini poetiche, che piacerà moltissimo alla Presidente della Camera Boldrini.

4) Clementino - Quando sono lontano

Un mix tra Macklemore e Mario Merola,con una netta prevalenza del secondo. Fra', ti prego, ascolta un consiglio: lascia stare i ritornelli cantati. Peccato, perchè la parte rap di Quando sono lontano non è affatto male, sia come flow che come testo.

Giovanni Caccamo e Debora Iurato - Via da qui

Sono la coppia peggio assortita dai tempi di C1-P8 e C-3PO di Guerre Stellari. Via da qui, una Non amarmi 2.0 scritta da un Giuliano Sangiorgi poco ispirato, è il classico duetto sanremese che finisce con i due piccioncini che si guardano teneramente con gli occhi a cuoricino, mentre in realtà pensano "Ma questo/a chi è?". Caccamo, con la sua voce pulita, per un po' tiene in piedi la canzone, ma ci pensa la Iurato a rovinare il tutto con un'interpretazione priva di sfumature.

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Gabriele Antonucci