Robot bambini per pedofili? Secondo qualcuno potrebbero essere utili
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Tecnologia

Robot bambini per pedofili? Secondo qualcuno potrebbero essere utili

Mentre da anni si discute della possibilità di produrre robot per arginare la prostituzione illegale, ora alcuni studiosi ipotizzano di utilizzare robot bambini per il trattamento di individui pedofili. Ma la questione è ancor più complessa di quanto sembri

Che qualcuno stia pensando seriamente di risolvere la "questione prostituzione” confezionando dei robot-accompagnatori estremamente realistici in grado di soddisfare qualsiasi genere di richiesta sessuale umana, è ormai cosa nota.

Nel 2012, in uno studio intitolato Robots, Men and Sex Tourism , Ian Yeoman e Michelle Mars immaginavano una Amsterdam del futuro in cui si sarebbero trovati bordelli ipertecnologici popolati da bellissimi e iperrealistici androidi esperti nell’arte del massaggio, della lap dancing e, naturalmente, del sesso mercenario. Nella loro proiezione, il mondo del 2050 sarà piagato da una quantità insostenibile di malattie sessualmente trasmissibili e da una domanda di sesso a pagamento di molto superiore all’offerta. In quest’ottica, secondo gli autori dello studio, un sistema di robot-prostituizione potrebbe arginare questi problemi e creare nuove opportunità di guadagno per quei paesi in cui la prostituzione è illegale.

Ora, nonostante non sia affatto detto che un robot mercenario, per quanto realistico, possa in qualche modo eccitare o comunque soddisfare un “cliente” umano (esiste una cosa chiamata uncanny valley , che non è così facile aggirare), c’è chi vuole spingersi ancora più in là, ipotizzando scenari che dal punto di vista etico sono a dir poco discutibili.

Ronald Arkin, direttore del Georgia Tech’s Mobile Robot Lab, parlando a una conferenza di roboetica ha ipotizzato che in futuro possano addirittura essere creati dei robot dall’aspetto infantile, creati appositamente per studiare e, possibilmente, curare individui pedofili:

Robot dall’aspetto di bambini potrebbero essere utilizzati per i pedofili come il metadone viene utilizzato nel trattamento dei tossicodipendenti” ha spiegato , precisando che non ci sono motivi per credere che una simile applicazione debba condurre necessariamente a risultati positivi: “Credo solo che valga la pena investigare in modo controllare per fornire alla società una migliore protezione dai molestatori sessuali recidivi. Se possiamo salvare la vita a qualcuno, credo sia un progetto su cui valga la pena puntare.”

Naturalmente, una simile prospettiva ha già suscitato l’indignazione di alcuni, che non hanno esitato a paragonare questo ipotetico approccio alla ipotetica scelta di curare persone violente dandogli la possibilità di sgozzare androidi iperrealistici.

Ma c’è anche un altro problema da considerare. Già oggi, in un panorama tecnologico in cui robot bambini di questo tipo non sono ancora tecnologicamente producibili, esiste un mercato sotterraneo di bambole e riproduzioni realistiche di bambini , che vengono acquistate e usate come surrogati da alcuni pedofili. In alcuni stati, sebbene sia vietato possedere materiale pedopornografico reale (ad esempio fotografie e filmati), è perfettamente legale disporre di materiale pedopornografico artificiale, a prescindere da quanto le bambole, le immagini e persino i filmati renderizzati possano risultare realistici.

In un paese come gli Stati Uniti, ad esempio, un individuo che decidesse di acquistare un ragazzo-robot programmato per il trattamento di pedofili, con le leggi attuali, avrebbe buone possibilità di cavarsela senza nemmeno una lavata di capo.

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Fabio Deotto