da Los Angeles
Sono arrivati sul mercato da poche settimane o, è il caso di PlayStation Vr, sono prossimi al debutto. Se ne parla tantissimo, ma in pochi hanno avuto la fortuna di provarli davvero. Perciò abbiamo deciso di raccontarvi in prima persona quattro esperienze vissute all'E3, la fiera dell'intrattenimento di Los Angeles, con addosso i principali caschi per la realtà virtuale. Di tentare di spiegarvi cosa si vede e, soprattutto, quali emozioni si scatenano con un visore sul naso. Intraprendendo un viaggio pauroso e divertente, coinvolgente e sconvolgente, in grado, a tratti, di lasciare senza parole.
PlayStation Vr - Paura e adrenalina
Confesso di essere agitato: prima del mio turno, una signora americana ha urlato per due minuti pieni, un ragazzone muscoloso non ha detto una parola, ma dopo essersi tolto il casco era pallido e sudato. Tocca a me: nell’ambiente in cui m’immergo so che c’è uno zombi nei paraggi, non quando né da che parte apparirà. Mi guardo intorno, sento il suo respiro crescere, mi sorprende alle spalle e il mio cuore sobbalza. Con PlayStation Vr i videogame raggiungono un livello nuovo, assicurano un coinvolgimento totale. La conferma arriva poco dopo, mentre sparo alle gomme di un’auto in fuga: da inguaribile fifone mi sono trasformato in un impavido pistolero.
Sarà disponibile dal 13 ottobre a 399,99 euro. È già prenotabile on line e nelle principali catene di elettronica.
Oculus Rift - Realismo garantito
Pescando in un passato remoto da cestista amatoriale, rispolvero le mosse necessarie per andare a canestro: un paio di passi, piego appena le gambe, salto con il controller in mano, poi tiro. Il giocatore che impersono (vedo giusto le braccia) reagisce a dovere e indovino qualche colpo, finché l’allenatore mi viene vicino urlandomi insulti e sputacchiando. Il mio stile non lo conquista, non posso fare a meno di indietreggiare sconsolato. Rift di Oculus Vr, il visore di Facebook, garantisce esperienze credibili e vanta un catalogo di proposte notevole. È più che promosso, a differenza della mia mira.
Si compra su shop.oculus.coma 699 euro. Per funzionare a dovere richiede un computer parecchio potente.
Samsung Gear Vr - Basta il cellulare
Per accenderlo non ho bisogno di computer potenti e costosi, né di una console da salotto: inserisco un telefonino Samsung (per la mia prova un Galaxy S7) nel Gear Vr tramite un incastro rapido e intuitivo, indosso il casco e sono subito dentro la realtà virtuale. Senza fili di mezzo, quindi posso usarlo dove voglio: in treno, in aereo, ovunque. Ecco giochi e video musicali, esperienze di viaggio e spettacoli come quello del Cirque du Soleil. Alzo il naso per seguire le evoluzioni di un atleta, mi guardo intorno e un clown mi sorride. Sembra di sedere in prima fila. Andava già bene così, ma la casa coreana ha appena svelato un visore migliorato con un campo di visione ancora più ampio.
È in vendita a 129,99 euro. La nuova versione è in omaggio per chi prenota lo smartphone Galaxy Note7.
Htc Vive - In piedi è meglio
Pensavo di provare l’ennesimo videogame, mi sono ritrovato ad azionare una fotocopiatrice in un ufficio, a riparare un robot disastrato in un’officina fantascientifica, a dipingere arcobaleni su un’enorme tela invisibile. Tutte simulazioni convincenti e davvero interattive. Perché non ero seduto, potevo camminare in lungo e in largo senza rischiare di cadere: grazie alla coppia di sensori appesi alle pareti, Htc Vive trasforma ogni stanza in uno spazio virtuale esplorabile. Una grata di bit segnala quando ci si sta spingendo troppo oltre, ma capita di rado perché la diagonale di cinque metri garantisce un margine di movimento generoso.
Costa 899 euro. Si ordina su htcvive.com/eu. Al momento ogni acquisto include tre titoli gratuiti.
