Giulia Enders, L'intestino felice
Sonzogno
Lifestyle

Con l'intestino felice, la vita è più bella

Il manuale del momento è "L'intestino felice" della microbiologa tedesca Giulia Enders. Inaspettatamente piacevole da leggere e da sfogliare

L'\u00ecintestino felice, particolare della copertinaL'ìintestino felice, particolare della copertinaSonzogno

"Sono venuta al mondo con un parto cesareo ed ero inconsolabile. Questo fa di me un caso esemplare del panorama intestinale del XXI secolo". Inizia così l'avventura di carta di Giulia Enders, una microbiologa tedesca di venticinque anni, oggi nota a livello internazionale grazie a L'intestino felice, il suo libro divulgativo sul mondo del "piano di sotto": un argomento non proprio di conversazione, a meno che non si sia nel "tunnel della cacca" quando si ha un bambino, o non si stia affrontando un periodo della vita poco piacevole. Eppure, la Enders è riuscita a raccontare "l'organo meno conosciuto del nostro corpo" in modo molto coinvolgente: in Germania il suo libro ha venduto più di un milione di copie e ha conquistato i lettori di tutti i Paesi in cui è stato tradotto. Merito della freschezza del suo linguaggio, che infonde simpatia, della capacità di spiegare con un'affabilità invidiabile tutto ciò che di scientifico non avremmo mai saputo su feci e dintorni e dei disegni della sorella Jill, che, con ironia e allegria, accompagnano tutto il volume. Eccone alcuni, arricchiti dai dettagli che la microbiologa fornisce nel libro.

Giulia Enders
L'intestino felice
Sonzogno, 2015
251 p.

L'altro sitema nervoso

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"Le nostre sedute al gabinetto sono prestazioni magistrali: due sistemi nervosi collaborano coscientemente per smaltire i nostri rifiuti con la massima igiene e discrezione. Nessun altro animale compie questa attività in modo altrettanto ordinato ed esemplare".

La posizione più redditizia

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L'apparato sfinterico non è progettato per aprirsi del tutto quando siamo seduti. "Esiste un muscolo che in posizione seduta, o anche eretta, stringe l'intestino come un laccio e lo tira da una parte a creare una strozzatura". Il modo ideale per non avere problemi è accovacciarsi: "Ci si può accovacciare anche da seduti. Ne vale la pena soprattutto se non si stanno facendo molti progressi: si inclina il busto leggermente in avanti, si appoggiano i piedi su uno sgabello e voilà: se troviamo la giusta angolazione, possiamo anche leggere, giocherellare e fissare la parete con la coscienza pulita".

Un meccanismo perfetto

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"L'intestino è avvolto da tre strati di muscolaura liscia. Ecco perché è in grado di muoversi con incredibile flessibilità, eseguendo svariate coreografie nelle sue parti diverse. ll coreografo di questi muscoli è l'intestino stesso. [...] Può essere che un rutto o una scoreggia facciano rumori un po' ridicoli, ma il movimento che li accompagna è raffinato come quello di una ballerina di danza classica".

La regola dei tre giorni

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"Il colon è diviso in tre settori: ascendente, trasverso, discendente. Quando andiamo al gabinetto, di solito svuotiamo l'ultimo. Entro il giorno dopo, si riempie di nuovo e il gioco ricomincia daccapo. Se si assumono lassativi molto efficaci, può capitare di svuotare interamente il colon, cioè tutte e tre le parti di cui è composto, e spesso bisogna aspettare tre giorni prima che si riempia di nuovo a sufficienza. [...] Dopo aver preso un purgante, possiamo lasciare in pace l'intestino anche per due giorni di fila".

Irritazione e stress

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"Le sensazioni provenienti dal basso, soprattutto quelle che lasciano l'amaro in bocca, inducono il cervello a riflettere molto bene se ci convenga o meno tenere un'altra conferenza davanti ai colleghi dell'ufficio o mangiare di nuovo quel peperoncino troppo piccante. Dunque è possibile che l'intestino sia coinvolto nelle così dette "decisioni di pancia": i suoi sentimenti legati a situazioni analoghe vengono memorizzati e consultati in caso di bisogno". 

Il continente più affascinante

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"Per secoli ci siamo occupati del grande mondo. L'abbiamo misurato, abbiamo studiato piante e animali e filosofeggiato sul senso della vita. [...] Oggi, per scoprire nuovi popoli e continenti, dobbiamo esplorare il piccolo mondo che si trova dentro di noi. L'intestino è il continente più affascinante. In nessun altro luogo vivono così tante specie e famiglie. La ricerca comincia solo adesso a occuparsene sul serio. Come nel caso della decifrazione del genoma umano, ne deriva uno straordinario entusiasmo, che porta con sé nuove scoperte e grandi aspettative".

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Antonella Sbriccoli