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Venezia si difende, 1915 - 1918

"Venezia si difende 1915 - 1918": un racconto fotografico (con oltre 350 immagini originali) dell’insolita situazione della Serenissima all’epoca della Grande Guerra

A cento anni dall’inizio del primo conflitto mondiale, "Venezia si difende 1915 - 1918", a cura di Claudio Franzini, vuole raccontare (con oltre 350 immagini originali provenienti dall’Archivio Storico Fotografico della Fondazione Musei Civici di Venezia) l’insolita situazione della città all’epoca della Grande Guerra, con l’intento di offrire un’esaustiva panoramica sulla drammaticità degli eventi accaduti e di conseguenza non disperdere né la prospettiva storiografica né quella sedimentata nella nostra memoria collettiva.

Il percorso espositivo (che si articola virtualmente in quattro sezioni) non vuole occuparsi di documentare azioni belliche o gesta di guerra, ma intende descrivere in maniera estesa le strategie difensive attuate, la complessa attività di protezione preventiva dei monumenti (con le “saccate” e le murature di rinforzo), la rimozione dei preziosi tesori artistici, i palloni frenanti innalzati per ostruire lo spazio aereo. E poi le difficoltà della vita quotidiana: l’oscuramento, i rifugi, gli ospedali, la rimozione delle macerie, il ritiro dei depositi bancari dopo Caporetto. Questa importante mostra è il primo progetto realizzato dopo il protocollo d’intesa tra la Fondazione di Venezia e la Fondazione Musei Civicidi Venezia, accordo che prevede l’ideazione e la programmazione di attività volte alla valorizzazione, promozione e fruizione del patrimonio artistico e culturale della città lagunare ed in particolare per la diffusione della cultura e della storia della Fotografia.

Venezia si difende, 1915-1918
Tre Oci
13 settembre - 8 settembre 2014
Fondamenta delle Zitelle, 43
30133 Giudecca, Venezia
info@treoci.org
T. +39 041 24 12 332

Ufficio Stampa Civita

Cartolina satirica “S. Marco!...” Il Leone di San Marco morde  Francesco Giuseppe Imperatore d' ’Austria - Ungheria, cartolina postale, stampa tipografica, 1916

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Rita Fenini