Preparatevi a un’invasione di SIM
Roberto Catania
Tecnologia

Preparatevi a un’invasione di SIM

Telefonini, auto, case intelligenti: in ogni oggetto connesso a Internet ci sarà una scheda telefonica. Ecco come le gestiremo

Quando si parla di telefonia mobile si è soliti pensare alla grande diffusione che hanno avuto cellulari e smartphone negli ultimi anni. Solo nell’ultimo decennio, spiega la GSMA (l’associazione che raduna tutti gli operatori di telecomunicazione), il numero di connessioni mobili è passato da 1 a 3,4 miliardi, per un totale di 6,9 miliardi di schede SIM in circolazione. Nel Pianeta Terra, in pratica, ci sono già oggi più schede SIM che abitanti.

Se questi numeri vi sembrano impressionanti, sappiate che il grosso deve ancora venire. Ci sarà un giorno, e nemmeno troppo lontano, in cui ci sarà una scheda SIM all’Interno di tutti (o quasi) gli oggetti di largo consumo: non solo smartphone e tablet, dunque, ma anche auto, termostati, contatori del gas, apparecchiature industriali. Persino il collare del nostro cane, scommettono i ben informati, sarà connesso.

Il concetto è chiaro: ovunque ci sarà bisogno di un controllo remoto ci sarà una SIM. "È un mercato che solo in Italia cresce al ritmo del 132%", ci spiega Manlio Costantini, Direttore Divisione Enterprise di Vodafone Italia, sottolineando il ruolo che avranno gli operatori telefonici nel cosiddetto Internet of Things, l’Internet delle cose. Non si tratta di mera connettività, è bene precisarlo. La presenza di una scheda telefonica a bordo di qualsiasi oggetto di largo consumo aiuterà i produttori a offrire servizi migliori, basati in molti casi sull’elaborazione dei dati provenienti dagli oggetti connessi.

Tutte le auto saranno connesse
Il settore automobilistico sembra aver capito prima degli altri le opportunità che possono nascere da questa frontiera. Già oggi molti produttori hanno scelto di dotare le proprie vetture di sistemi di sicurezza e di infotainment basati sull’utilizzo di sistemi di connettività integrati. L’obiettivo, se ne parla ormai già da qualche tempo, è rendere l’auto un vero e proprio oggetto pensante, capace di dialogare in tempo reale con il conducente e con i propri simili. Ci sarà tempo e modo per arrivare all’auto che si guida da sola, per ora basti pensare a ciò che già oggi propongono i grandi brand delle quattro ruote: diagnostica, servizi musicali e multimediali, informazioni utili per le assicurazioni. Da quest’anno, inoltre, tutte le nuove auto saranno dotate della tecnologia M2M per gestire la notifica in automatico di una richiesta di pronto soccorso in caso di incidente.

Dalla logistica al contatore del gas
Per Vodafone, che lo scorso anno ha acquistato Cobra Automotive Technologies proprio nell’ottica di aumentare la sua penetrazione nel mercato del machine-to-machine e dell’Internet delle cose, saranno proprio le auto a dare una spinta decisiva allo sviluppo dei servizi dati all’interno nel mondo fisico. "In questo settore - spiega a Panorama Erik Brenneis, M2M Director del Gruppo Vodafone - "l’utilizzo di componenti basati su SIM integrate, si pensi ad esempio agli antifurti o ai sistemi di infotainment - è già in uno stadio piuttosto avanzato. Il nostro obiettivo è portare la tecnologia in tutti i campi nei quali il dialogo con le macchine e fra le macchine può migliorare la qualità della vita delle persone, dalla logistica alla gestione delle flotte aziendali, fino allo smart metering per gestire a distanza la fornitura di gas ed elettricità".

Troppe SIM? All'operatore il compito di semplificare la tariffazione
Resta da capire come reagirà l’utente finale dinnanzi a questo proliferare di schede SIM. In molti casi, spiega lo stesso Brenneis, nemmeno se ne accorgerà. L’operatore fornirà il servizio direttamente al produttore, sia esso un marchio automobilistico o una municipalizzata, che poi provvederà a spalmare il costo della connettività all’interno dei propri servizi. Per tutte le altre situazioni, l’obiettivo è di arrivare a un modello di billing integrato, basato cioè su una bolletta unica indipendente dal numero di SIM possedute. Si pagherà insomma in base ai dati effettivamente consumati, come dire che le connessioni mobili saranno sempre più una commodity al pari dell’acqua e dell’energia elettrica.

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Roberto Catania

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