Le perle di Tutankhamun scoperte nel Mar Baltico
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Le perle di Tutankhamun scoperte nel Mar Baltico

Il mondo globalizzato dell'età del bronzo. Preziosi manufatti mesopotamici ed egizi rinvenuti in tombe nordiche di 3.500 anni fa!

Da un progetto di ricerca internazionale franco-danese tra il Moesgaard Museum di Aarhus, il National Museum of Denmark di Copenhagen e l'Institut de Recherche sur les Archéomatériaux (IRAMAT) di Orléans risultati incredibili gettano nuova luce sui traffici commerciali dell'Età del Bronzo.

La tomba danese
Gli archeologi Jeanette Varberg, Flemming Kaul e Bernard Gratuze, hanno analizzato perline in vetro provenienti da ricche tombe danesi con il metodo della spettrometria al plasma. A Ølby, 40 km a sud di Copenhagen, da una sepoltura femminile è stato recuperato un prezioso corredo composto da una cintura a disco, oggetti in bronzo, un braccialetto in ambra e una singola perlina di vetro blu. Da contesti tombali analoghi sono emerse altre perle. Le analisi chimiche hanno dimostrato che tutti questi manufatti hanno la stessa composizione di artefatti provenienti da Amarna in Egitto e da Nippur, in Mesopotamia (oggi in Iraq). Il risultato è stato a dir poco sconcertante: la pasta vetrosa, infatti, è la stessa per composizione e fattura di vetri rinvenuti nella tomba del faraone Tutankhamun.

La ricerca è in fase di pubblicazione sul Journal of Archaeological Science del prossimo Febbraio.


L'import/export di ambra e di vetro
Questa scoperta ha suggerito agli archeologi che vi fosse un solido legame negli scambi di ambra e vetro. Il commercio di ambra dal Nord Europa alle coste del Mediterraneo era noto agli studiosi da tempo. Raffinati oggetti sono stati trovati nei corredi di molti faraoni d'Egitto. Il fatto che il vetro rinvenuto in Danimarca sia di fattura egizia o mesopotamica ha suggerito che vi fosse un flusso commerciale contrario, da sud a nord, di perle in vetro. Il Nord Europa, dunque, esportava ambra e importava vetro colorato.


Il culto del Sole
Il valore di questi materiali era soprattutto rituale. Una proprietà comune dell'ambra e del vetro è l'essere attraversabili dai raggi di luce. Gli archeologici del progetto franco - danese ritengono che le perline di vetro fossero connesse al culto del Sole, cosi pure i manufatti in ambra. Si tratta di una situazione nota anche in altri contesti europei, ma la conferma scientifica dell'origine di queste perline vitree ha suggerito che, oltre al legame commerciale, vi fosse qualche relazione tra il culto Egizio e quello nordico del Sole.


La Globalizzazione Antica
Quali siano i legami cultuali e rituali tra due aree geografiche così distanti è ancora da approfondire. Allo stato attuale delle ricerche è sorprendente come il mondo antico fosse così "globalizzato". Flussi commerciali da nord a sud attraversavano il Mediterraneo e raggiungevano le più remote regioni del Nord Europa: una circolazione di merci e persone che sembrava impensabile fino a pochi anni fa e che costringe a rivedere profondamente la nostra concezione e percezione del mondo antico. 

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