Perché il BlackBerry KEYone può funzionare
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Perché il BlackBerry KEYone può funzionare

Ha una tastiera fisica con funzioni personalizzabili, Android Nougat e possibilità di selfie con il grandangolo. Costa 599 euro

Barcellona - Tempo di Mobile World Congress. La prima ad aver tolto il velo a un nuovo prodotto è BlackBerry che ha presentato KEYone, smartphone conosciuto già con il nome in codice Mercury. A vederlo così non cambia poi molto dagli ultimi esemplari della compagnia canadese (ma guidata da un board cinese) tuttavia sotto la scocca ci sono un bel po’ di novità mica male.

Partiamo dal comparto hardware: un processore Snapdragon 625, che non brillerà in quanto a potenza ma riesce a bilanciare prestazioni e autonomia come pochi. E così la batteria da 3.505 mAh dovrebbe permette di andare ben oltre la giornata di utilizzo, anche con qualche servizio in modalità push (tipo la ricezione delle email in automatico). La tecnologia Quick Charge consente poi di ricaricare il KEYone del 50% in poco più di 30 minuti (36 per la precisione), così da sfruttare al massimo i tempi morti e i periodi di pausa, anche quando si è in giro. Attenzione però perché per beneficiare della ricarica veloce c’è bisogno dell’adattatore in dotazione, che adesso è un USB di Tipo-C, a differenza dei BlackBerry precedenti.

Lo schermo potrebbe sembrare piccolo in confronto al resto, visto che qui è di 4.5 pollici ma c’è un motivo: la base inferiore è occupata dalla tastiera alfanumerica, di cui parleremo più avanti. Il display è comunque touch e protetto da un vetro Gorilla Glass 4 che permette di evitare segni e graffi anche con cadute di un certo tipo.

Perché può funzionare

Fossimo ancora qui a parlare di BlackBerry OS allora ci ritroveremmo dinanzi all’ennesima prova destinata a non raggiungere un pubblico vasto di utenti. Invece KEYone, come del resto gli esperimenti DTEK (realizzati già con TCL Corporation, licenziataria del marchio BB da quando quest’ultimo ha chiuso la divisione mobile), monta il sistema operativo Android, peraltro in versione Nougat 7.1, una distribuzione che non molti concorrenti possono vantare attualmente.

Ciò vuol dire accesso alla totalità di applicazioni e giochi del Play Store, servizi in cloud e di messaggistica come tutti gli altri. Insomma: basta alla frustrazione di avere un dispositivo funzionale ma limitato per l’assenza di software (come era OS 10). Non manca il sempreverde Hub, in cui confluiscono i messaggi e le notifiche ricevute.

blackberry keyone 02BlackBerry/TCL Corporation

La tastiera, antica ma sempre la migliore

Il plus del telefonino fresco di presentazione si nota subito: una tastiera estesa su quattro righe di tasti. Stando a quanto affermato durante il lancio, questa si può personalizzare in 52 modi differenti, ovvero combinazioni di pulsanti per accedere velocemente alle email, mappe, social network e tutto ciò che si desidera. Dovessimo trovare un appunto, questo sarebbe nell’assenza di una linea dedicata ai numeri, un qualcosa che si vede solo su aggeggi più grandi, come i computer, e che qui avrebbe reso un capolavoro quella che è (almeno a prima vista) l’ennesima keyboard migliore nel parco telefonia mobile.

Inolte, BlackBerry è la prima compagnia (tramite TCL, come detto) ad aver integrato il lettore di impronte digitali dentro la barra spaziatrice, che funziona anche da trackpad per azione varie gesture.

Sicurezza va bene, ma non solo

Come tutta la storia BlackBerry (qui i modelli del passato), anche KEyone basa gran parte del suo essere sulla presenza di un ecosistema decisamente votato alla sicurezza, senza limitazioni. Questo si traduce nella crittografia dei dati personali, in un’area riservata e nell’applicazione DTEK, pensata proprio per dare all’utente un colpo d’occhio veloce e completo sulle impostazioni di privacy e i settaggi consigliati per i singoli programmi.

La fotocamera col grandangolo

La fotocamera sul retro, da 12 megapixel, sembra poter rientrare nella media del settore ma è quella frontale a incuriosire di più. Ha 8 megapixel ma soprattutto obiettivo grandangolare da 84 gradi, che abilita lo scatto dei selfie in modalità più ampia, così da catturare una porzione di spazio maggiore. Sicuramente da provare.

Riuscirà il nuovo prodotto a riportare in auge la mora più famosa del mondo hi-tech? Difficile dirlo ma gli ingredienti ci sono tutti e anche la tastiera fisica, unita al touch, assume un aspetto che più di retrò sa di rinnovata opportunità, per digitare con maggiore semplicità testi in ogni dove, evitando di tornare indietro per correggere gli errori commessi con quella virtuale. Insomma fateci un pensiero, c’è tempo fino ad aprile, quando KEYone si comprerà a 599 euro.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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