Pappano e Bollani a Spoleto: il concerto finale del Festival dei Due Mondi
Ufficio stampa - Foto di Cristiano Minichiello/AGF
Musica

Pappano e Bollani a Spoleto: il concerto finale del Festival dei Due Mondi

L'evento conclusivo ha visto per la prima volta insieme sul palco il direttore musicale dell'Accademia Santa Cecilia e del Covent Garden e il grande jazzista

La prima volta del Maestro Antonio Pappano al Festival dei Due Mondi, ma anche il primo incontro sullo stesso palco tra il direttore musicale del Covent Garden e dell'Accademia Santa Cecilia e il pianista simbolo del jazz made in Italy, ovvero Stefano Bollani.

Il concerto conclusivo del Festival ha preso il via intorno alle 20,30 preceduto da un intrigante quanto inusuale speech del Maestro Pappano che dal palco ha voluto spiegare al pubblico presente il programma della serata basata sull'incontro tra autori e contesti musicali distanti tra loro.

Da Arnold Schönberg (Pelleas und Melisande) a Franz Lehár (Gold und Silber Waltz) a Rhapsody in Blue di George Gershwin.

Dal punto di vista sonoro ed emotivo il momento più alto del concerto è stata sicuramente l'esecuzione travolgente dei quattro movimenti di Schönberg. Travolgente la musica, travolgente la partecipazione passionale di Pappano che emerge dalla gestualità e dai movimenti con cui conduce l'orchestra Santa Cecilia. Atmosfere cupe, dissonanze, sprazzi romantici e crescendo vertiginosi. Il tutto in un contesto architettonico e storico che amplfica la grande bellezza della musica di Schönberg. Tutt'altra atmosfera, solare e senza spigoli sonori, quella del Gold und Silber Waltz di Franz Lehàr, commissionato dalla Principessa Pauline Von Metternich per il Ballo di Galla del 1902 a Vienna.

Anche per Stefano Bollani si è trattato della prima apparizione al Festival. Un'apparizione ancor più significativa per la natura dell'incontro tra la sua attitudine jazz con il rigore dell'orchestra Santa Cecilia. Lui e Pappano insieme sul palco: due mondi che si incontrano e si armonizzano nel nome di Gershwin. Risultato sorprendente e convincente con Bollani nei panni dell'istrione che si muove lungo la tastiera del pianoforte dentro e fuori i confini dello spartito. Tanti e convinti gli applausi e bis di Bollani: una degna conclusione per la 59.ma edizione, nel segno del sold out, del Festival diretto da Giorgio Ferrara.

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Gianni Poglio