Trofa-SLAM
Alberto Bevilacqua

Slam, il marchio storico che riparte dal suo mare

Dopo anni difficili e un cambio di proprietà, uno dei brand simbolo dell'abbigliamento nautico prepara il rilancio. Puntando su vela ed estero

A Genova sono nate le repubbliche marinare e, in tempi più recenti, il primo Yacht Club italiano. A Genova il mare si vive quasi 365 giorni l’anno e tra il capoluogo e le sue riviere ormeggiano barche e armatori in arrivo da tutto il mondo. Per Finsea, la holding di controllo del marchio Slam, era naturale ripartire da qui per rilanciare un brand storico (è nato nel 1979) ma appassito dalla crisi e da un certo cambiamento dei gusti. «Il mercato dello sportswear di qualità oggi è dominato dalle case nordiche, mentre quelle italiane hanno virato quasi tutte sul lusso», spiega l’amministratore delegato Paolo Troffa.

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«Noi abbiamo scelto di restare contigui al mondo della vela e di chi vive il mare come un’esperienza a 360 gradi, e da qui siamo ripartiti con un nuovo logo e una nuova campagna». Logo e campagna nella quale i richiami glocal sono evidenti, così come la voglia di rappresentare ancora una delle realtà italiane più solide nel settore dello sportswear. Che vuol dire anche forniture tecniche per gli equipaggi agonistici (in passato Slam ha vestito diverse volte i team di America’s Cup) e da diporto. Lo sviluppo internazionale è l’altro punto cardine del business plan del marchio che nel 2015 ha fatturato 23 milioni di euro e punta a raggiungere i 30 entro il 2018. Per questo il gruppo sta anche rivedendo la sua politica di retail, con l’obiettivo di affiancare ai suoi 39 monomarca anche corner all’interno degli store più coerenti con la sua offerta.

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Gianluca Ferraris

Giornalista, ha iniziato a scrivere di calcio e scommesse per lenire la frustrazione accumulata su entrambi i fronti. Non ha più smesso

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