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I cambiamenti climatici al centro del dibattito con gli ospiti di "Focus", nel primo appuntamento scientifico di Panorama d'Italia a Mantova

Energie rinnovabili e comportamenti ecologici corretti: solo così la terra si salverà. Ne sono convinti gli ospiti di Focus nel primo appuntamento scientifico di Panorama d’Italia a Mantova dedicato ai cambiamenti climatici. Che le stagioni non siano più quelle di una volta è sotto gli occhi di tutti, ironizza il direttore di Focus, Jacopo Loredan, introducendo il dibattito. Dal 1850 ad oggi la temperatura media è aumentata di circa 1 grado e mezzo e il 2016 è considerato l’anno più caldo.

I cambiamenti climatici del passato
Certo, i cambiamenti climatici ci sono sempre stati, sottolineano gli esperti. ?Attraverso una serie di carotaggi nel ghiaccio - racconta Susanna Corti del Cnr di Bologna - abbiamo fatto scoperte interessanti sul passato. Tuttavia la variazione di Co2 nell'ultimo secolo non si era mai verificata prima e ha raggiunto i valori più elevati negli ultimi 800 mila anni?.

Il ruolo della politica mondiale
È un momento delicato dal punto di vista politico, incalza Loredan, che ricorda il timore degli analisti per la futura strategia energetica poco "green" paventata dal neo presidente americano Trump: il 55% dei paesi, Stati Uniti compresi, che hanno partecipato alla conferenza di Parigi sul clima, hanno ratificato l'accordo che impegna a mantenere l'aumento della temperatura a un grado e mezzo fino alla fine del secolo.

Un futuro incerto
Cosa ci aspetta? Per fare delle previsioni sul futuro, afferma Corti, si utilizzano modelli basati su dati e informazioni degli ultimi 150 anni. E a livello globale i modelli climatici prevedono per la fine del XXI secolo un mondo più caldo, con neve e ghiaccio più rari, con un livello dei mari in crescita, più piovoso in alcune regioni, più secco in altre ad esempio nel Mediterraneo e con un ciclo idrologico intensificato con eventi estremi.

Previsioni del tempo sempre più difficili
Che il clima sia cambiato lo dice anche il meteorologo, il colonnello dell'Aeronautica militare, Teodoro La Rocca: "Il nostro lavoro è un po' come quello del medico, facciamo prima la diagnosi e poi diamo la prognosi. Adesso è sempre più complicato, i modelli vanno continuamente aggiornati". Un esempio? "La nebbia prima era un evento caratteristico della pianura padana, oggi invece è più frequente sulle coste dello Ionio e in Puglia. Sta succedendo che le masse d'aria tropicali stanno diventando sempre più calde. E così se da noi, un tempo, nei mesi estivi arrivava frequentemente l'anticiclone delle Azzorre, ora arriva quello tropicale soprattutto a giugno e a luglio. Autunno mite fino a gennaio, poi freddo intenso molto breve e di nuovo risalita delle temperature".

Le energie rinnovabili
Cosa fare? La ricercatrice Susanna Corti non ha dubbi: "Dobbiamo limitare le emissioni di derivati della combustione fossile, dobbiamo rivolgerci verso le energie rinnovabili. Ma ci vuole una volontà politica, dei cittadini, della società. Ci vuole una presa di coscienza forte".

L'economia circolare
Per limitare i danni già fatti bisogna invertire anche la rotta della produzione dei beni: "L'economia circolare non è più una tematica per addetti ai lavori - spiega Luigi De Rocchi, responsabile Studi & Ricerche Cobat - bisogna investire in tecnologia e consumare meno e fare in modo che le materie prime non si sprechino e si rompa un modello di sviluppo per il quale il bene prodotto ha una vita breve che finisce in una discarica o all'incerenitore. Non è più sostenibile. Un bene a fine vita deve essere recuperato il più possibile per immetterlo nuovamente nel ciclo produttivo. Fare ambiente e green economy non è solo a vantaggio di tutti anche delle imprese perché l'impatto ambientale ha comunque un costo elevato".

Vincenzo Leone/Next New Media
Luigi De Rocchi, responsabile Studi & Ricerche Cobat

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Chiara Raiola