Sunglass
Alberto Bevilacqua

Il vetro va anche in curva

Un po' artigiani, un po' hi tech: il successo della Sunglass è diventato planetario.

Giuseppe Bergamin è un signore con i capelli bianchi che da ragazzo avrebbe voluto iscriversi ad Architettura e non ha potuto. Eppure negli ultimi trent’anni ha progettato, disegnato e realizzato molto più della gran parte dei suoi potenziali col­leghi.

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L’azienda di cui è fondatore e amministratore delegato, la Sunglass, ha una competenza unica: la lavorazione del vetro curvo di grandi dimensioni, gioia e libertà di ispirazione per i più grandi architetti. "Dopo essermi diplomato ragioniere" racconta "sono andato a lavorare in una vetreria e lì è nata la mia passione".

All’epoca il vetro curvo era praticamente inesistente nelle costruzioni. Ora, anche grazie al lavoro della Sunglass, lo usano in tutto il mondo. Fondata nel 1984, l’azienda di Villafranca pado­vana ha 90 dipendenti. Il fatturato ha raggiunto 15,5 milioni. La struttura è industriale per dimensioni, ma può definirsi artigianale per l’attenzione dedicata ai singoli pezzi. Modellare il vetro signi­fica portare le lastre a 600 gradi e poi adagiarle su appositi calchi, un’operazione complessa per cui l’azienda deve produrre da sé i suoi macchinari. Ma i successi degli ultimi anni si devono anche al connubio fra tecniche di lavorazione e utilizzo dell’informatica, perché solo l’intelligenza artificiale sa disegnare forme complesse come quelle richieste dai committenti. Il che significa innovazione continua e investimenti. I concorrenti in grado realizzare prodotti simili sono due o tre, tutti negli Usa. Non per niente la Sunglass realizza all’estero il 95 dei ricavi.


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Stefano Caviglia