Le dolci genovesi di Erice
Alberto Bevilacqua

Le dolci genovesi di Erice

Maria Grammatico ha imparato l'arte pasticcera in un convento. E ne ha fatto un successo

È la tappa obbligata per chiunque passi da Erice, ed è la grande e autentica eccellenza della pasticceria siciliana: Maria Grammatico, 76 anni portati magnificamente, ha imparato l'arte della pasticceria in convento, e ancora oggi passa tutto il giorno nel suo laboratorio: "Fui mandata in convento a 11 anni, quando rimasi orfana di padre, perché mia mamma non riusciva a mantenere tutti i sei figli" racconta la signora Maria mentre in pasticceria fervono i lavori per gli impasti.

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"Proprio dalle monache ho imparato i segreti della dolceria conventuale. Maa 26 anni, tornataa casa per Natale, dissi a mia madre che non volevo più tornare in convento. Volevo una pasticceria tutta mia: ero giovane e incosciente, ma sapevo di essere brava". Con tre chili di mandorle, l'aiuto di mamma e sorelle, e una bottega presa in affitto per 400 mila lire all'anno, avvia una pasticceria che prende il suo nome e che adesso attira clienti da tutto il mondo: "Vengono americani, inglesi e tedeschi" continua la signora Maria. "E vogliono portare via tutto: devo sempre preparare pacchi e spedire! Ma anche gli italiani sono entusiasti di questi dolcetti, fatti con tutto il mio amore".

Un amore che traspare dalle vetrine curatissime, delizia per occhie palato: paste di mandorla, buccellati, dolci di marzapane, e le celeberrime "genovesi", tortine morbide a base di farina, uova, limone e crema di latte, inventate proprio da Maria Grammatico: "Volevo creare un dolce solo mio: prova e riprova, ho inventato le "genovesi". Non so nemmeno perché le ho chiamate così: so però che hanno tantissimo successo, ne ho venduti milioni di pezzi".

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Maddalena Bonaccorso