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Il credito alle piccole imprese? Si ottiene solo così

Cosa fare e cosa non fare per finanziarsi: i consigli di Win the bank a Ravenna per Panorama d'Italia

Quando Valerio Malvezzi parla non vola una mosca. Scandisce bene numeri e parole per spiegare a decine di piccoli imprenditori come farsi finanziare da una banca anche in un periodo di crisi come questo.

Il contesto difficile

L’appuntamento di Panorama d’Italia a Ravenna con Win the bank, la società di formazione che aiuta le imprese a destreggiarsi nel sistema bancario di cui Malvezzi è fondatore, cade in una giornata particolare: l’Unione europea ha autorizzato il governo italiano ad utilizzare il piano per salvare le banche più deboli in caso di necessità, scongiurando di fatto il bail-in.

E il Fondo monetario internazionale ha pubblicato un rapporto nel quale si chiariscono le cifre della vulnerabilità della Deutsche bank che rappresenta il rischio maggiore per il sistema finanziario globale: “la Germania che detta regole agli altri è quella che ha il problema più grande sul fronte bancario”.

Cambiare il sistema economico si può

Il sistema economico, sottolinea Malvezzi, si basa solo sulle leve finanziarie: “ed è ora di smetterla, abbiamo perso la capacità di produrre. Dobbiamo tornare a farlo”.
Ma senza finanziamenti il motore aziendale non si mette in moto. In Italia l’80% del credito viene dato alla grande impresa e il 20% alla piccola impresa che è il 99% del mercato. Un controsenso. “La ripresa non c’è e non è vero che le banche sono tornate a fare credito alle imprese”.

Cosa fare

Win the bank ha realizzato un manuale di 800 pagine con le linee guida da seguire nel momento in cui si va a trattare con una banca. “Sul nostro sito, gratuitamente, inserendo i vostri dati, potete ottenere degli indicatori utili per la vostra azienda. Gli studenti di preanalisi sono indispensabili per poter trattare con una banca”.

Le regole da seguire nel rapporto con la banca

Sono tante le regole da seguire e gli errori da evitare che Malvezzi elenca: non sconfinare mai perché a rimetterci è sempre e solo l'azienda; non fare scatole cinesi, sono sistemi percepiti in maniera ambigua; non bisogna mai “lavare i panni sporchi” in banca, lasciare le discussioni sulla strategia aziendale fuori dalla filiale; non rinviare il pagamento delle tasse, meglio essere in debito con la banca che con Equitalia; attenzione ai cattivi consiglieri.

“Un tempo era normale andare in banca e farsi dare dei fidi, oggi non è più così - afferma Malvezzi - Se non vi informate e vi mostrerete impreparati farete la fine dei dinosauri”.

La bella impresa

“La vostra azienda deve essere percepita come una bella impresa, perché le banche finanziano quelle belle non quelle brutte. La banca quando sale sulla vostra impresa non tocca il volante, si deve fidare di voi, per questo non bisogna andare in banca con la logica del bisogno ma con un piano ben organizzato. Solo così verrete finanziati”. Provare per credere.

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Chiara Raiola