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Cagliari: i 7 migliori ristoranti (più 3)

Trattorie e oyster bar, locali storici e avanguardie chic di alta cucina. Viaggio nel meglio da assaggiare nel capoluogo sardo

Con due bacini giganteschi da cui attingere, un mare generoso e un territorio ricco di primizie spontanee o coltivate con cura, la cucina sarda avrebbe poco da inventare, nessun bisogno di divagare o inseguire suggestioni lontane dai suoi confini. Anche solo basandosi sulle sue risorse, combinandole insieme, potrebbe (e infatti può) dare vita a piatti straordinariamente gustosi.

Ma a Cagliari, e qui il discorso si fa ancora più interessante, un gruppo ispirato di chef ha rimesso mano alla tradizione aggiornandola con un tocco estroso e per niente scontato. Succede allora che nel capoluogo si mangi benissimo, spendendo poco oppure il giusto. Che le proposte si moltiplichino, declinando eleganza o semplicità, cura chic o gentile essenzialità.

La buona notizia, in sostanza, è l’imbarazzo generale della scelta. E questa guida, minima, non può che essere una bussola per orientarsi. Per scoprire alcune imperdibili avanguardie o angoli cittadini dove il tempo sembra non passare mai. Per un pranzo, una cena, un bicchiere accompagnato da uno snack da gourmet. Buon appetito.

Is Fradis

La celebre rivista di viaggio «Travel + Leisure», in un lungo articolo dedicato ai segreti della Sardegna, consiglia questo ristorante per assaggiare «classici di livello» della cucina locale «in una sala ariosa» scandita da eleganti tavoli bianchi. Il magazine, in particolare, suggerisce di provare la crème brûlé di formaggio pecorino e confettura di pere, ma il menu è davvero vasto e in grado di accontentare tutti. Tra gli antipasti, una tartare di tonno rosso battuta al coltello su centrifugato di mela verde e sedano o fichi arrosto ripieni di formaggio erborinato di pecora e prosciutto; tra i secondi, di nuovo mare e terra: un polpo abbrustolito, marmellata di radicchio e cipolle rosse all’aceto di mirtilli oppure il maialino da latte arrotolato con pinzimonio di verdure e salsa al mirto. Come avere tutta la regione dentro il piatto. 

Indirizzo – Via Francesco Coco, 1

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I sarti del gusto

È invece il magazine super chic «Vogue» il garante di questa «scommessa di due ragazzi giovanissimi, dove la cucina è tradizione e futuro allo stesso tempo». Il motto del locale è proporre sapori familiari, che sanno di casa. Con una cura per la presentazione dei piatti, va riconosciuto, davvero notevolissima. Che si opti per un salmone marinato, una tartare di manzo, un semplice primo a base di bottarga o, meglio ancora, ci si lasci guidare lungo un percorso di gusto dalla cucina, non si rimarrà delusi. Ed è solo l’inizio: una volta sazi si può passare subito allo shopping nell’angolo dedicato a designer e artisti promettenti selezionati con la stessa cura degli ingredienti della cucina.

Indirizzo – Vico II Sulis, 1/a

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Luigi Pomata

Il pesce è il doveroso protagonista di uno dei ristoranti più in voga in città, che ha anche uno spazio dedicato al sushi. In sala lo chef è presenza fissa e saprà darvi gustosi consigli, sebbene la sola lettura del menu rappresenti un’esperienza per i sensi. Per iniziare, un’insalata di mare grigliata su pesto di erbe selvatiche e spuma di ricotta o il gaspacho di pomodoro con verdurine, cappasanta scottata e cetriolo croccante; tra i primi, gnocchi di patate di Sadali con calamaretti, lime e pistacchi o ravioli di pesce bianco e patate con cozze, pomodorini e maggiorana. Tra i secondi, il filetto di tonno, baccalà o manzo è una garanzia, ma i misti assemblati dalla cucina a misura di varie intensità d’appetito finiranno doverosamente per tentarvi.

Indirizzo – Viale Regina Margherita, 14

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Da Cesare

Selezionato anche dalla Guida Michelin, è uno dei ristoranti dell’hotel Caesar’s frequentato non solo da turisti e ospiti della struttura, ma anche da tantissimi cagliaritani che ne apprezzano le proposte del territorio accanto a variazioni, contaminazioni e ispirazioni in arrivo da altrove. Gli ingredienti sono sempre freschissimi e per la quasi totalità a chilometro zero. Per convincersene è sufficiente scorrere il menu, dove brilla la pasta fatta a mano, dai ravioli di cernia con ragù di gambero o le giuandre con gamberi sgusciati e funghi porcini. Purissima tradizione è la fregola con arselle, o meglio la «fregula cun cocciula»: fregola sarda tostata, olio, aglio, prezzemolo e altre semplici spettacolari delizie.

Indirizzo – Via Charles Darwin, 2

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Dal Corsaro

Tra il lungomare e il centro della città, ambiente elegante quanto i piatti che escono dalla cucina dell’estroso chef Stefano Deidda. Il pesce, basta il nome del ristorante per indovinare, è il grande mattatore a tavola, da gustare in accompagnamento ai vini in arrivo da una cantina sensata e generosa. Ma sono le vere incursioni di gusto, qui, a costruire momenti d’estasi per il palato. Come quando il tonno si sposa con ciliegie e rosmarino, il gelato di ricotta di pecora s’abbina al polline fermentato e al miele di corbezzolo o il muggine affumicato sposa la colatura di pomodoro e una neve di yogurt di pecora. Avanguardie, sperimentazioni, com’è evidente. Un percorso in continuo divenire al quale partecipare senza svenarsi, visto che i prezzi, elemento non da poco, sono all’altezza del contesto però assolutamente ragionevoli.    

Indirizzo – Viale Regina Margherita, 28

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Oyster

Certo, qui troverete tutte le variazioni possibili sul tema dell’ostrica, ma il pregiato mollusco sarà abbinato a dovere all’etichetta perfetta, locale e internazionale. Tra vini fermi e mossi, cocktail e champagne, il tempo corre veloce in questo wine bar dall’atmosfera chic però rilassata, con gradevolissimi tocchi d’antan. Il clima è tenuto vivo dagli eventi e dalle presentazioni organizzate con una certa frequenza, un’idea sensata è venirci per l’aperitivo e magari, quando la fame diventa più sostenuta, rimanere per un’ottima cena di pesce. Un po’ si spende, ma ne vale la pena.

Indirizzo – Via Sardegna, 30

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Trattoria Lillicu

Dopo tanta ostentata raffinatezza, è giusto segnalare un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove al centro non c’è l’impiattamento chic o la sala con il pezzo di design, ma il cibo e basta, con sua maestà il pesce a dettare legge tra i fornelli. Qui succede da più di sessant’anni, l’ambiente è davvero informale, la gentilezza autentica, tra semplici tovagliette di carta su possenti tavoli di marmo. Non esiste un menu scritto: viene recitato a voce, con la giusta enfasi sui regali del mare del giorno, la garanzia che dalla barca alla pentola il passaggio è stato brevissimo. Esagerate. Prendete un fritto misto, un primo o tutti e due e ne uscirete felici. Felicissimi se concluderete il pasto, come tradizione impone, con un bicchierino o due di mirto.

Indirizzo – Via Sardegna, 78

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Tre deliziosi fuori menu

Superbo il lardo al mirto, sorprendente il crostone di pane civraxiu con casizolu. Non serve indovinare la pronuncia, ma arrivare affamati e assaggiare affettati e formaggi locali proposti dall’Inu Sardinian wine bar (Via Sassari, 50). Da accompagnare a un ottimo vino o alle delizie liquide di birrifici artigianali della zona. 

Va invece dato atto La stella marina di Montecristo (Via Sardegna, 140) di essere diventato un luogo del cuore dei cagliaritani doc che vogliono gustare la cucina della tradizione, in particolare a base di pesce. Pochi fronzoli, tanto gusto.

E se il tempo non è tanto, ha senso concedersi uno sfizio veloce ma prelibato da Cucina.eat (Piazza Galilei, 1). Si può mangiare al tavolo, oppure intorno al vasto bancone che gira su più lati nel locale. La cantina è assolutamente all’altezza della cucina e molte delizie sono in vendita. Ecco trovato il vostro souvenir di Cagliari. 

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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