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5 cose da sapere su Perugia

Aneddoti, curiosità e leggende sul capoluogo umbro

Il grifo

Il grifo, creatura leggendaria a metà tra un'aquila e un leone, campeggia sullo stemma di Perugia. La leggenda narra che furono gli etruschi a introdurre l'animale in Italia, e il comune umbro lo adottò come simbolo sin dal Medioevo. Una statua in bronzo raffigurante il Grifo perugino si trova sul portale di Palazzo dei Priori, assieme a quella del Leone guelfo. Entrambe le statue sono copie: gli originali sono conservati all'interno del Palazzo. 

I Baci

Originariamente chiamati "cazzotti", per la forma simile alle nocche delle dita, sono stati forse l'invenzione più geniale di Luisa Spagnoli: era il 1922 quando l'imprenditrice perugina, al fine di non buttare via le nocciole rimaste dalla lavorazione dei cioccolatini, inventò quello che divenne subito il prodotto dolciario umbro di maggiore successo, ancora oggi amato in tutto il mondo.

Autoritratti di Pinturicchio e Vannucci

Sia Pietro Vannucci detto il Perugino che Bernardino Pinturicchio, i due pittori più importanti della storia di Perugia, hanno lasciato un loro autoritratto all'interno delle sale del Collegio del Cambio, a Palazzo dei Priori. Entrambi hanno mimetizzato i loro volti tra quelli dei banchieri ritratti.

Il finestrone di S. Domenico

Con i suoi 23 metri di altezza, questa enorme finestra adorna l'abside della Basilica di S. Domenico, in Borgo Bello di Perugia. Il finestrone gotico, risalente al XV secolo e istoriato da Mariotto di Nardo è, assieme alla -più famosa- vetrata del Duomo di Milano una delle più grandi dell'epoca. All'interno della basilica è presente anche un coro ligneo del 1476.

La fede della Madonna

Nella Cappella dell'Anello della cattedrale di San Lorenzo è custodita la fede nuziale della Madonna. Per aprire il reliquiario che la custodisce, bisogna usare 14 chiavi: sette di esse si trovano a Palazzo Comunale, le altre sono state divise tra collegi, canonici e l'Arcivescovo. L'anello viene esposto ogni anno il 29 e il 30 luglio

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Maddalena Bonaccorso