Win, la sanità wireless che fa risparmiare
Alberto Bevilacqua
Panorama D'Italia

Win, la sanità wireless che fa risparmiare

Un gruppo di giovani manager ha creato un'azienda che sviluppa alta tecnologia per migliorare la vita dei pazienti

Prendi un pugno di manager meno che trentenni, amici d’infanzia, poi compagni di liceo e università. Aggiungi un’idea vincente, in grado di migliorare la qualità di vita di molti (nello specifico i pazienti di ospedali e cliniche) e migliorare le economie di scala di altri (le stesse strutture sanitarie). Aggiungi un humus ideale come Pisa, con una lunga tradizione di eccellenze nel settore biomedicale, e due mentori iniziali come Italian Angels for Growth e Toscana Innovazione, e il gioco è fatto.

È nata così Win, che dal 2009 sviluppa tecnologie wireless in grado di misurare la temperatura corporea, la saturazione di ossigeno nel sangue, la frequenza cardiaca e la caduta fisica. Allo strumento è, tra l’altro, possibile aggiungere altri parametri utilizzando lo stesso blocco base. L’azienda, che ha un fatturato di un milione ma prevede di raggiungere i 20 nel 2019 grazie a un business plan orientato sui mercati esteri, ha brevettato il dispositivo, grande quanto uno smartphone e totalmente made in Italy, per poi proporlo corredato da una tabella che mostra come il monitoraggio a distanza di un degente possa far risparmiare dai 400 ai 1.200 euro per ogni posto letto.

«Una delle ragioni che rende gli apparecchi wireless molto interessanti è che consentono un notevole risparmio di costi per le strutture sanitarie» spiega l’amministratore delegato Donato Mazzeo «Infatti, quando i pazienti si avviano sulla strada della guarigione, possono essere dimessi dagli ospedali, pur continuando a essere monitorati a distanza come se si trovassero ancora all’interno della struttura». Senza contare i minoti costi legali, visto che il controllo costante dei parametri consente di sfuggire ad accuse di negligenza o cure tardive. «Siamo riusciti da tempo a far certificare a livello europeo il nostro dispositivo» conclude Mazzeo «e abbiamo già alcuni clienti all’estero, dalla Turchia alla Slovenia. Ora, visti i risultati lusinghieri e le nostre ambizioni, puntiamo ai mercati europei più ricchi e stiamo lavorando per rendere l’apparecchio compatibile anche con gli standard americani».

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