Bonafé: "Le dimissioni di Civati? Una non notizia"
Silvia Morara
Panorama D'Italia

Bonafé: "Le dimissioni di Civati? Una non notizia"

A Pisa, per Panorama d'Italia, il dibattito tra Simona Bonafè (Pd) e Deborah Bergamini (FI). Pensioni, legge elettorale e Italicum - FOTO e VIDEO

"Io preferivo il Mattarellum. Ma oggi abbiamo una legge elettorale che sana il vulnus: quell'allontanamento tra elettore ed eletto. Con tutti i difetti, l'Italicum è una legge elettorale che garantisce stabilità e un minimo di maggioranza" ha dichiarato Simona Bonafè all'apertura del tour di Panorama d'Italia che da oggi fa tappa a Pisa. A confrontarsi nel dibattito moderato dal direttore di Panorama, Giorgio Mulé, oltre all'europarlamentare del Pd, la responsabile della comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini. "Due toscane che usano la ragione ed evitano la rissa" ha dichiarato Mulé nel presentarle. Ma a tenere subito banco è stata l'uscita dal Pd del dissidente Pippo Civati che proprio oggi ha anticipato la sua futura adesione al gruppo misto della Camera dei Deputati.


"Civati? Non è una notizia, è da un po' che ha delle insofferenze verso la nuova linea politica. E' una decisione che mi spiace, lo dico con sincerità. Pippo è un pezzo importante nel Pd, ma non posso che augurargli buona fortuna. Il nostro partito è a vocazione maggioritaria. Rispetto ma non condivido la decisione di Pippo" ha chiosato la Bonafè. Sull'eventuale uscita di altri pezzi importanti del Pd, la Bonafè ha rassicurato: "Non credo ci saranno altri abbandoni. Siamo un partito che se le dice in faccia, anche aspramente. Dentro al partito c'è la volontà di costruire il partito del futuro". Scintille invece per quanto riguarda l'approvazione a colpi di fiducia dell'Italicum. Un vulnus per la Bergamini:"Si sono usati due registri. Se un governo di centrodestra avesse immaginato di porre la questione di fiducia sulla legge elettorale penso che ci sarebbero stati appelli, e paginate di costituzionalisti, indignazione collettiva. Oggi di tutto questo nulla. Ecco il doppio registro. L'altro registo è quello politico. Si è compiuto un passo in avanti, democrazia come dialogo oppure un confronto muscolare?", questo il quesito lanciato dalla Bergamini.

Pisa: Politica - Bonafé (Pd) e Bergamini (FI)

Per la Bonafè l'Italicum "è la stessa legge che Forza Italia aveva approvato in Senato" nonostante le 17 modifiche che la legge ha subìto e che la Bergamini non ha mancato di rimproverare. Perchè Forza Italia non ha votato l'Italicum? "Non siamo autolesionisti. La legge elettorale non era la priorità. Era un tassello. Quando abbiamo preso atto che lo spirito di condivisione è venuto meno, e mi riferisco alla scelta del presidente Mattarella, ciò non ha consentito di proseguire quel cammino intrapreso" ha dichiarato la Bergamini motivando il cambio di rotta di Forza Italia. A sconfessare l'accordo, "non comprendeva la scelta del presidente della Repubblica", è stata la Bonafè.

"La riscrittura non comprendeva la scelta del presidente. Solo Forza Italia ha voluto allargare il patto del Nazareno" ha rincarato la Bonafè scontrandosi con la Bergamini. La responsabile della comunicazione a quel punto ha ricordato la mancata leggittimazione di Matteo Renzi. "E' il terzo presidente designato senza passare dalle urne".

Ma nell'incontro si è parlato anche d'Europa e immigrazione. "Tendiamo a dare la colpa all'Europa. Ma il parlamento europeo ha votato una mozione che è uno scatto d'orgoglio e sforzo maggiore. Purtroppo il consiglio europeo, per scopi elettorali, non sta dando una mano. È la sfida del XXI secolo. Il modo per risolvere il problema è evitare i conflitti e Federica Mogherini può fare molto come Alto rappresentante Ue" ha detto la Bonafè. Dura la risposta della Bergamini: "L'Italia è abbondonata dalla Ue, questa è la verità. Così pensiamo di risolvere i conflitti nei paesi africani? Ci sono egoismi nazionali. Non facciamo i velleitari, per carità. La nostra penisola è un parking area per disperati. Non siamo forti in Europa ed efficaci".

Per quanto riguardo il tema delle pensioni, in seguito alla sentenza della Consulta che di fatto ha bocciato il mancato adeguamento varato dall'ex governo guidato da Mario Monti cosi la Bonafè: "Parliamo di 4 milioni su 14 milioni di pensionati. È un numero relativo. Non si aspettano gli italiani che il governo rivaluti tutte le pensioni. Il contesto era l'orlo del default. Certo, non indicizzare è un vulnus che bisognava riparare prima possibile. Ma aspettiamo" ha detto la Bonafé.

Infine il Jobs Act: "Non basta. Si deve semplificare, riformare la giustizia. C'è un quadro di riforme che devono andare avanti" ha insistito la Bonafé.





Silvia Morara
Simona Bonafé e Deborah Bergamini con Giorgio Mulè durante il talk show d'apertura di Panorama d'Italia a Pisa

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Carmelo Caruso